15 Luglio 2023
Signor Sindaco Avv. Giuseppe Cassì, Sig.ra Assessora Dott.ssa Clorinda Arezzo, Governo municipale, Autorità politiche e spirituali convenute, Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Questura, Prefettura, Polizia Municipale. Il simbolo è la maturità del mito. Questo vale anche per la nostra metastoria. Nottetempo a Londra, tra il 5 e il 6 Febbraio 2019, quando a causa di mafie alle porte della falsa dimora locale limitrofa precedente, stavo per non essere più italiano ma britannico, le due immagini con me presenti, che probabilmente hanno propiziato il ritorno, erano delle LL.AA.RR. Umberto II e Amedeo d’Aosta. A Ragusa, “Granaio” imperiale romano e più specificatamente romano d’oriente, come nel suo nome di battesimo, e città dell’aquila normanna, non a caso ha trovato posto il personale rientro del corpo, dell’anima e dello Spirito. Per il Duca di Ferro ed Eroe dell'Amba Alagi, che riposa in eterno nel Sacrario militare italiano di Nyeri in Kenya con oltre seicento suoi uomini valorosi in forza al Regno d’Italia, d’Albania e Impero d’Etiopia, la giornata di oggi si realizza nell’autunno dorato, la stagione dei pensieri migliori maturi, ma ancora vigorosi. La presenza qui e oggi dell’Unione Monarchica Italiana di Sicilia presieduta dal Dott. Stefano Papa, prima nel pregiato scrigno diretto dal Sig. Mario Nobile interno al “Museo Italia in Africa 1885-1960” poco fa, ed interno a Palazzo dell’Aquila adesso, sancisce la definitiva confutazione della volgare Metodologia della Ricerca storica neo-post marxista e comunista, confutazione dicevamo operata dall’Organizzazione delle Nazioni Unite nel decennio 1950-1960, quando, per concludere in modo pregevole, umanistico ma non umanitario o peggio umanitarista, chiese a Roma e proprio all’Italia di rialzarsi definitivamente dalle macerie della II Guerra Mondiale, che purtroppo vide soccombere, nel 1939/40 in qualità di possidenti coloniali a Bengasi (sito “D’Annunzio”) familiari da parte materna - (la parte familiare paterna era militarmente presente in Albania) -, la nostra linea personale e familiare imperiale dell’epoca non interventista e ostile all’alleanza con la Germania nazista, al fine di tornare a governare ed amministrare la Somalia. Infatti siamo qui convenuti non per riconquistare l’Eritrea, la Somalia, la Libia e l’Etiopia ma per sigillare in modo etico, morale e culturale l’avventura coloniale italiana (quasi un secolo) in qualità di buon Governo della Civiltà greco-romana e “Faro d’Occidente”, sottolineo Occidente con la “O” maiuscola. Tra i migliori storiografi, il prof. Renzo De Felice, ha saputo fare le giuste trasposizioni oggettive e realistiche intorno alla “Scienza dei fatti”, non si deve guardare al nostro possesso coloniale ed imperiale ottocentesco e novecentesco con la sensibilità di oggi ma con la razionalità culturale di oggi. Historia Magistra Vitae per la migliore e benefica manifestazione geopolitica nel presente e proiettata nel futuro d’Italia, d’Europa e d’ “Occidente”.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia