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L’arte di Sauro Cavallini in piazza Duomo a Firenze

Non ci sono precedenti di un’opera d’arte contemporanea collocata in quello spazio - compreso tra la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e la sede della Giunta Regionale della Toscana - e che vedrà protagonista l’artista scomparso nel luglio del 2016

07 Febbraio 2023

Sauro Cavallini

Sauro Cavallini

Realizzato con il patrocinio del Comune di Firenze e il contributo di “Florence Biennale”, mercoledì 8 febbraio verrà collocata la scultura  Balletto multiplo, in piazza del Duomo del capoluogo toscano, nello spazio compreso tra l’abside della Cattedrale e Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Giunta Regionale della Toscana, dove è in corso la mostra appena inaugurata di altre 16 opere dell’artista dal titolo “Sauro Cavallini. Storia di un internato”. Col titolo “Balletto per la pace di Sauro Cavallini. Un abbraccio per un mondo senza confini”, l’evento sarà inaugurato davanti alla scultura, alla presenza della Vicesindaca e Assessora alla cultura del Comune di Firenze, Alessia Bettini, del Presidente e dalla Direttrice del Centro Studi Sauro Cavallini di Fiesole, Teo Cavallini e Maria Anna Di Pede (anche curatrice della mostra), di Jacopo Celona (Florence Biennale). Poi l’opera resterà qui collocata fino all’11 aprile 2023.

«Un’opera monumentale in bronzo in una collocazione unica che ne enfatizza movimento, armonia e gestualità e rinnova il forte legame di Sauro Cavallini con la nostra città. - sottolinea la vicesindaca e assessora alla Cultura, Alessia Bettini –. La grande scultura, con il suo serrato gioco di equilibri e intrecci, veicola con forza e intensità le tematiche centrali della produzione di questo straordinario artista, quelle della pace e della fratellanza umana. Un messaggio potente e purtroppo ancora attuale, nel contesto drammatico che stiamo attraversando. Il vissuto di Cavallini, carico di dolore, traspare in modo vivido in tutte le sue creazioni ed è questo che le rende davvero uniche. Questo progetto espositivo per noi è molto importante, rappresenta un’ulteriore occasione per  valorizzare il ruolo della città di Firenze nel contesto della produzione artistica contemporanea e nello stesso tempo per  celebrare e promuovere i valori della pace».

Non ci sono precedenti di un’opera d’arte contemporanea collocata in quello spazio - compreso tra la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e la sede della Giunta Regionale della Toscana - e che vedrà protagonista l’artista scomparso nel luglio del 2016, che in gioventù conobbe personalmente gli orrori della seconda guerra mondiale, in quanto per un periodo di circa un anno fu recluso nel campo di Gradaro, a Mantova; quei mesi di prigionia segnarono profondamente la vita di Cavallini e quando iniziò a praticare la scultura, gli incubi di quell’esperienza presero forma e si tradussero nelle sue prime opere d’arte.

«Sauro Cavallini  è un artista che ha saputo tradurre gli orrori della Storia in opere che sono dono di bellezza e allo stesso tempo testimonianza civile - dichiara Eugenio Giani, Presidente della Regione Toscana -. Per questo loro carattere più di altre meritano spazi pubblici dove poter costituire anche stimolo alla riflessione, alla memoria, all’impegno. Questo vale in particolare per il Balletto per la Pace, che sarà installata in Piazza del Duomo, davanti a Palazzo Strozzi Sacrati, in continuità con la mostra che la Regione Toscana ha deciso di dedicare a Cavallini. È un’opera di straordinario valore, il cui messaggio è particolarmente forte e attuale, in questi mesi segnati dalla guerra in Ucraina, ma anche da tante altre situazioni di violazioni dei diritti umani, dall’Iran all’Africa centrale. Si tratta in definitiva non solo di un omaggio doveroso a un grande artista, ma anche il modo migliore per lanciare un grande messaggio con la potenza dell’arte».

Come scritto, la mostra prevede fino al prossimo 11 aprile il collocamento in Piazza Duomo a Firenze di un originale monumento del maestro Sauro Cavallini, il Balletto multiplo, come unico è il messaggio che l’esposizione vuole comunicare: “la pace tra i popoli”. Si rinnova così il legame dello scultore con la città di Firenze, già testimoniato dalle numerose opere presenti sul territorio, che condivide con i cittadini quel messaggio di pace fortemente sentito da Cavallini e caratteristico di tutta la sua opera. Realizzata in bronzo nel 1984, la grande scultura misura 260 centimetri di larghezza, per 280 di altezza e due metri e mezzo di profondità; pesante circa 700 chilogrammi, sarà collocata su una base alta 50 centimetri che le darà ancora più slancio in altezza. Il Balletto multiplo raffigura tre sinuose silhouette che si muovono armoniosamente e, nel rispetto di un serrato gioco di equilibri, si sfiorano, si intrecciano e si dispongono secondo una coreografia che si sviluppa intorno alla figura centrale sollevata in un agile slancio. Fortemente voluta dal Presidente Teo Cavallini, l’esposizione si inserisce nel progetto “Balletto per la Pace” ideato con lo scopo di proporre un tema particolarmente caro al maestro Cavallini, quello della pace e della fratellanza, contestualizzandolo in un grande spazio pubblico in grado di enfatizzare il movimento, l’armonia e la gestualità delle figure che costituiscono l’opera. Il Balletto multiplo, quindi, si pone sia come espressione di libertà e di movimento senza vincoli di spazio, sia come metafora di un abbraccio di pace tra gli uomini in un mondo senza confini, senza barriere, libero da guerre e violenza.

«Vorrei esprimere i miei più sentiti ringraziamenti all’Amministrazione Comunale di Firenze per questa meravigliosa opportunità di espressione - conclude Teo Cavallini-, mediante la quale attraverso l’opera di mio padre Sauro, maestro dell’arte pubblica, possiamo contribuire a rimarcare il suo dna di uomo di pace e alla necessità di promuoverla».

Attivo per oltre mezzo secolo, Sauro Cavallini ha sempre mostrato una personalità eclettica, confrontandosi con diverse forme di espressione (disegno, pittura, ma soprattutto scultura) e riuscendo a ottenere commissioni prestigiose, così come il privilegio di essere presente con le sue opere in collezioni di elevato spessore come quelle della Città del Vaticano, del Principato di Monaco, del Parlamento Europeo di Strasburgo, nonché amministrazioni pubbliche e importanti istituti bancari. Moltissimi i riconoscimenti ricevuti da Sauro Cavallini in vita, ma dalla sua scomparsa avvenuta nel 2016, si è registrato un sempre maggiore riconoscimento e apprezzamento del suo lavoro mediante l’attenzione particolare della critica e una serie di eventi che hanno dato l’opportunità ad un pubblico sempre più vasto di approfondire la sua opera. Grazie all’apertura al pubblico del suo atelier sulla collina di Fiesole (FI) nel gennaio 2017, in occasione dell’inaugurazione del Centro Studi a lui intitolato e in presenza dell’allora Presidente del Consiglio Regionale della Toscana (e oggi Presidente della Regione) Eugenio Giani e del Sindaco Anna Ravoni, sono state promosse numerose esposizioni personali del Maestro tra le quali ricordiamo a Fiesole (Fi) “Intrusioni” nel 2017 presso il Museo Archeologico, a Pietrasanta e in Svizzera nel 2018, fino alla grande retrospettiva “Luce e Ombra” inaugurata dal Sindaco di Firenze Dario Nardella che l’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze gli dedicò lo stesso anno oltre ad esser stato insignito, dopo la sua scomparsa, di due premi internazionali (il “LifetimeAchivement Award” alla carriera durante il Visionary Art Show di Lecce e il “Premio internazionale alla carriera Lorenzo il Magnifico” durante la XI edizione della Biennale Internazionale dell’Arte contemporanea a Firenze). Prosegue quindi il successo di un artista che ha dedicato tutta la sua vita alla realizzazione di opere di grande impatto emotivo e di straordinaria attualità, dove lo studio della forma sia dal punto di vista scultoreo, sia grafico, ha raggiunto livelli altissimi di approfondimento e di conoscenza. L’opera più nota di Sauro Cavallini, pubblicata in copertina (e all’interno) del volume Variations edito dalla Comunità Europea e che racchiude la collezione del Consiglio d’Europa, è il Monumento alla Vita, il cui bronzo di oltre 3 metri di altezza si può ammirare a Strasburgo (F) davanti al Palazzo del Consiglio d’Europa, mentre il modello in scala fu donato a Papa Wojtyla durante una cerimonia ufficiale nel 1992. Di notevole suggestione sono anche i due monumenti in bronzo di circa 3 metri appartenenti alla  collezione privata del Principato di Monaco, ovvero il Passo a Due che dagli inizi degli anni Novanta del Novecento si può ammirare all’ingresso del Giardino delle Rose dedicato a Grace Kelly nel quartiere di Fontvieille e la scultura Fraternità che si trova dal 2000 davanti alla Stazione ferroviaria del Principato inaugurata dal Principe Ranieri III, suo figlio Alberto e dal Senatore a vita (ed ex-Presidente della Repubblica Italiana), Francesco Cossiga. Senza dimenticare che nel 1963 la scultura raffigurante il Ritratto di Konrad Adenauerfu collocato nel Palazzo del Governo di Bonn (D). In Italia le sue grandi sculture in bronzo sono visibili in varie città. A Genova troviamo il Monumento a Cristoforo Colombo (8 metri di altezza) realizzato per l’Expo e dedicato all’anniversario della scoperta dell’America; a Diano Marina, in provincia di Imperia è invece sistemato il  Monumento ai Caduti della seconda guerra mondiale (alto circa 2 metri e mezzo). A Firenze le sue opere pubbliche monumentali si possono ammirare in numerosi luoghi pubblici. Nel giardino di Piazza Ferrucci (il gruppo di cinque sculture dal titolo Fontana della maternità), presso la sede Rai TV della Toscana (Volo di gabbiani), al Palazzo degli Affari di piazza Adua (Monumento alla pace), a Villa Favard (Icaro) e presso la Basilica di San Miniato al Monte (Crocifissione). Innumerevoli le presenze delle sue opere all’interno di collezioni private e di Istituti di Credito tra le quali ricordiamo solo alcune: il Cavallo Morente, La Ballerina, Passo a due, Ballerini, la Natura, l’Estensione e una Figura frontale. Nel parco del suo Studio sulla collina fiesolana inoltre si possono ammirare diverse sculture di grandi dimensioni tra le quali un monumentale David (alto 4 metri), accanto al quale lo stesso artista si volle far ritrarre, e la serie completa di passi di danza.

Cronologia biografica dell’artista

Sauro Cavallini è nato il 4 marzo 1927 a La Spezia, da genitori e avi liguri, il suo casato nasce nel savonese. Dopo molti anni trascorsi nella Marina Militare, il padre è assunto nelle Ferrovie dello Stato e trasferito a Firenze. Sauro viene adottato dal capoluogo toscano a pieno titolo in quanto all'arte ispirato. È avviato agli studi superiori, ma già dalle scuole elementari trova nel disegno la sua autentica ispirazione. È appassionato di letteratura e gli si offre la possibilità di collaborare alla terza pagina di numerosi quotidiani mediante una nota agenzia di stampa. È seguito con amicizia dagli scrittori Piero Bargellini e Nicola Lisi. Le prove di plastica a cui si dedica saltuariamente, cominciano a diventare sempre più frequenti. Nel 1957, da autodidatta, espone alcune opere in collettiva a Firenze. Nel 1958 espone in una personale a Livorno. È a Firenze in Via Orsanmichele che inaugura il primo studio dove sperimenterà con successo vari materiali, dalla ceramica, all’ottone e al ferro. Nel 1960 si trasferisce sulla collina di Fiesole, vicino a Firenze dove acquista un terreno per costruirci casa e studio. Nel 1961 partecipa alla Mostra Nazionale d’Arte Contemporanea Figurativa ispirata al I° centenario dell’Unità d’Italia presso il Palazzo Reale di Caserta. Nello stesso anno espone in una personale presso la Galleria Cairola di Milano. A seguire espone presso la Mostra di Arte Sacra di Bari. Nel 1962 espone in una personale presso la Galleria San Marco di Roma; nello stesso anno in una personale presso l’Accademia del Ceppo di Pistoia e l’anno successivo nella collettiva Mostra Mercato Nazionale d’Arte Contemporanea a Firenze in Palazzo Strozzi. Sempre nel 1963 l’opera bronzea Ritratto dello statista Konrad Adenauer viene sistemata in Germania nel Palazzo del Governo di Bonn e pubblicata nel volume AdenauerBildungs und Deutung (Edizioni KommmitVerlag). Nel 1965 la scultura del Gatto partecipa al “XVI Premio Internazionale del Fiorino d’Oro di Firenze” e vince il Primo Premio per la scultura. Questo importante riconoscimento lo rivela ufficialmente alla città. Nel 1966 Cavallini interrompe l'attività per dedicarsi completamente al restauro delle opere in marmo danneggiate dall’alluvione, prima nel museo del Bargello, poi nella Basilica di Santa Croce. Nel 1967 espone in una collettiva del Museo di Scultura all’aperto di Legnano presso la Fondazione Pagani. È in questo periodo che i  vari riconoscimenti attribuiti dalla cultura fiorentina lo chiamano all'insegnamento presso il Liceo Artistico di Firenze. Un'esperienza "congeniale", ma che presto abbandonerà per dedicarsi completamente alla scultura. Nel 1968 infatti realizza altre opere tra cui il grande bronzo Volo di gabbiani che viene posizionato dall'architetto Italo Gamberini davanti alla nuova sede della RaiTv di Firenze. Sempre nel 1968 realizza l’opera Crocifissione, un bronzo di 4 metri raffigurante il Cristo, posizionato alla Basilica di San Miniato al Monte (Firenze) nel Cimitero delle Porte Sante. Nel 1970 viene invitato in Svizzera a Zurigo, dove inaugura un'esposizione presso la galleria d'arte Burdeke. Nel 1971 espone nella mostra personale presso l Galleria Idea di Firenze e in un’altra nella Galleria Bellini di Firenze; nello stesso anno partecipa alla VIII edizione del Concorso nazionale del Bronzetto a Padova, espone nella mostra Antologica di Palazzo Strozzi a Firenze e nella mostra collettiva “Opere di scultura di maestri italiani”  della Galleria Falsetti di Cortina d’Ampezzo in collaborazione con l’Azienda Autonoma del Turismo dell’omonima cittadina. Nel 1972 espone in una personale a Viareggio presso la Galleria Falsetti e l’anno successivo in una personale presso il Chiostro Romanico della Cattedrale di Prato (Museo Opera del Duomo) tramite la Galleria Falsetti di Prato. La realizzazione di innumerevoli bozzetti e monumenti in bronzo iniziano ad arredare il suo studio e le suo opere entrano a far parte delle collezioni di diverse banche e privati. Tra questi il gruppo di cinque figure Fontana della Maternità posizionata qualche anno dopo a Firenze in Piazza Ferrucci. Nel 1975 partecipa a una mostra collettiva al Salon D’Automne Grand Palais a Parigi dove esporrà un bronzo di grandi dimensioni. Nello stesso periodo realizza il grande David  e il Cavallo Morente, bronzo di 4 metri attualmente collezione privata. Da questo periodo in poi Cavallini si dedicherà principalmente alla produzione di opere bronzee di grandi dimensioni e di innumerevoli bozzetti lasciando poco tempo alla collaborazione con le gallerie. Nel 1978 il sindaco di Genova lo insignita del Premio “La Fronda D'Oro", dedicato a coloro che, vivendo altrove, onorano la regione Liguria quale terra d'origine. Nel 1978 realizza il Monumento alla Pace, imponente scultura di 9 x 3 metri sistemata pubblicamente nel 1982 nel parco del Palazzo degli Affari di Firenze. Spronato nell'impegno dallo storico d’arte Carlo Ludovico Ragghianti, nel 1982 dà vita al bozzetto di un'opera unica in scultura a "tutto tondo" nella storia delle arti, denominata L'Ultima Cena. Cavallini realizzerà quest'opera in grande nel 1999. Sempre nel 1982 espone due opere al Centro Studi Ragghianti a Lucca durante una collettiva sulla scultura italiana. Nel 1983 il Comune di Diano Marina in Liguria gli commissiona il Monumento ai Caduti per la piazza principale. L'inaugurazione vede la partecipazione notevole della cittadinanza e delle autorità, che conferiscono a Sauro Cavallini la cittadinanza onoraria del comune ligure. Nel 1984 a Terni viene insignito del Premio San Valentino d’Oro. Nello stesso anno il presidente dell'industria automobilistica Ford, Henry Ford II, lo invita presso la sua fondazione a Detroit. La tentazione di rimanere in America e le opportunità offerte sono allettanti, ma decide presto di rientrare in Italia, soprattutto per motivi familiari. Nel 1987 espone una personale di bronzi e disegni a Londra presso la Locus Gallery dietro invito dell'Ambasciata Italiana quale  artista rappresentativo della scultura nazionale. Nello stesso anno, dopo uno studio dei bozzetti durato cinque anni, inizia la realizzazione in grande de L'Ultima Cena. Il Comune di Lastra a Signa gli mette a disposizione un capannone industriale dove per tre anni vi lavorerà fino al compimento dell'opera: 16 metri di lunghezza x 6,50 di altezza. Nel 1988 l’allora Ministro dell'Economia Amintore Fanfani gli propone di realizzare una medaglia rappresentativa in bronzo da utilizzarsi in specifiche occasioni. L'evento ha molto successo e dovrà realizzarne una seconda per l'Università di Firenze. Nel 1991 lo Stato Italiano, in qualità di dono al Consiglio d’Europa gli commissiona e posiziona presso il Palazzo dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo il Monumento alla Vita e le Poste francesi realizzano un documento filatelico con l'effige dell'opera stessa. Nel 1992 viene ricevuto da Papa Wojtyla a cui dona il bozzetto in bronzo del Monumento alla Vita. Nello stesso anno, anniversario della scoperta dell'America ed in occasione di  Expo '92, posiziona a Genova il Monumento a Colombo, un bronzo di 6 metri di altezza. Sempre nel 1992 il Principe Ranieri III di Monaco acquista il Monumento alla Danza reso pubblico nel giardini del Principato in località Fointville. L’anno successivo la Comunità Europea pubblica il volume Variations, sottotitolo “The Concil of Europe Art Collection”, nel quale vengono presentati gli scultori e le relative opere stabili a Strasburgo proprietà del Consiglio di Europa. La copertina del volume è completamente dedicata al Monumento alla Vita di Sauro Cavallini. Nel 1994 Cavallini vince il Concorso indetto dall’Università di Firenze e posiziona  l'opera Icaro a Villa Favard, sede della Facoltà di Economia e Commercio della città. Nel 1996 il Rotary Club gli assegna il Premio Columbus per le arti nello splendido contesto del Salone dei 500 in Palazzo Vecchio a Firenze. Nello stesso anno il gruppo scultoreo Fontana della Maternità composto da cinque grandi bronzi disposti a semicerchio viene sistemato dal Comune di Firenze in Piazza Ferrucci in occasione del vertice europeo di giugno. Nel 1998 scrive e pubblica il volume di poesie Cantici del mare e della vita (Edizioni Polistampa-Fi). Nel 2000 la comunità italiana del Principato di Monaco gli commissiona un monumento in occasione del 50° anno di reggenza del Principe Ranieri III. La scultura Fraternità viene quindi collocata davanti alla nuova stazione di Montecarlo e inaugurata dai Principi Ranieri III e Alberto. Presiede l’evento in qualità di rappresentante dello Stato Italiano l'ex Presidente della Repubblica, Francesco Cossiga. A dicembre dello stesso anno partecipa ad una rassegna patrocinata dall’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana denominata “Europa: Cultura e Libertà” dove espone a Forte dei Marmi (Lu) il bronzetto del Monumento alla Vita realizzato dieci anni prima per il Palazzo del Parlamento Europeo a Strasburgo.

In questi ultimi anni lo scultore con l’insorgere di importanti problemi cardiaci che gli impediscono il pesante lavoro monumentale e di studio bozzetti si impegna nella produzione grafica a colori. Sono opere di vasta dimensione rappresentanti la quasi totalità dei propri lavori. Nel 2006 espone nella personale “Bronzo in Movimento” presso il Palazzo del Parco di Diano Marina (Imperia).Nel 2007 porta la mostra personale “Bronzo in Movimento”  presso la Chiesa San Giuseppe di Alba (Cuneo). Nel 2010 partecipa in collaborazione con l’archistar Ron Arad e la casa di moda francese Notify a un progetto che coinvolge il suo Monumento alla Pace al Palazzo degli Affari di Firenze in occasione di Pitti Immagine Uomo. Questa sarà l’ultima comparsa ufficiale dell’artista che fisicamente provato si ritirerà negli ultimi anni di vita nel suo studio di Fiesole cercando di portare a termine la biografia a testimonianza di una intensa vita lavorativa. Sauro Cavallini si spegne per problemi cardiaci nel suo studio il 27 luglio del 2016 lasciando i figli Teo e Aine eredi unici con il compito di curatori della sua attività artistica. Il 19 gennaio 2017, nella casa-studio-laboratorio di Sauro Cavallini, a Fiesole, viene fondato il Centro Studi Cavallini che dà luogo a un programma di visite e attività culturali. Nel maggio del 2017, tramite gli eredi viene assegnato il premio “Lifetimeachievement award” durante la rassegna “Visionary art show” di Lecce dove il Centro Studi Cavallini è stato invitato a esporre alcune opere del Maestro. Da giugno a ottobre 2017 a Fiesole (Fi) si inaugura esposizione pubblica monumentale “Intrusioni”, presentano l’evento il Presidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani e il Sindaco di Fiesole Anna Ravoni; la mostra è visitata da circa 27mila persone. Nell’ottobre del 2017 gli viene conferito, alla memoria, il “Premio Lorenzo il Magnifico” alla carriera, durante la XI edizione della Biennale Internazionale d’Arte Contemporanea a Firenze. Nel marzo 2018 a Neuchatel (Svizzera) si inaugura la mostra personale di Sauro Cavallini a cura della Galleria d’Arte Marval. Fino al 10 giugno 2018. Sempre in marzo a Treviso le opere di Sauro Cavallini partecipano alla Mostra collettiva “Cenacoli d’Autore” a cura di Rosanna Ossola. Nel mese giugno nel Chiostro della Chiesa di San Lorenzo a Firenze, le opere di Cavallini prendono parte alla Mostra collettiva a cura della NAG Gallery di Pietrasanta (LU). Nell’estate 2018 Sauro Cavallini è protagonista di una esposizione personale pubblica a Pietrasanta (Lu), dove cinque opere monumentali arredano fino a settembre la Piazzetta San Martino e altre 30 sono esposte presso la locale Galleria Paoli. Ad ottobre 2018 l’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze dedica a Sauro Cavallini una grande retrospettiva composta da opere dagli anni ’60 ai 2000. Opere a tempera, grafica, scultura in ferro, bronzo e alcuni monumenti nel loggiato di Piazza San Marco a Firenze. Da marzo a giugno 2019 il Museo Nazionale di Ravenna (San Vitale) ospita alcune opere di Sauro Cavallini nell’ importante mostra collettiva “Il Mestiere delle Arti”, in colloquio con altri artisti tra cui Igor Mitoraj, Jean-Michel Folon, Giacomo Manzù, Mimmo Paladino, Ivan Theimer, Giuliano Vangi, Kan Yasuda, Pietro Cascella e Mario Ceroli. La mostra è promossa dal Polo Museale dell’Emilia Romagna con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali. Nel periodo gennaio-aprile 2020, la monumentale Ballerina (alta più di tre metri) - che Cavallini realizzò in bronzo nel 1979 dedicandola alla danza -, è stata in mostra al centro della Gate Avenue di Dubai dove era stata allestita la DIFC SculptureWalk, per rappresentare l’eccellenza italiana nell’arte scultorea contemporanea e introdurreDubai Expo2020, evento che poi è stato spostato alla fine di questo anno a causa dell’emergenza sanitaria mondiale. Tra la fine di marzo e la fine di settembre 2021sei sculture monumentali di Sauro Cavallini sono protagoniste della mostra “Dinamica” in piazza Dante a Grosseto. Infine nel luglio del 2022 tre sculture di Sauro Cavallini sono installate al Palazzo degli Affari a Firenze.

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