24 Gennaio 2023
Una buona notizia per il nostro patrimonio culturale. Sono in tutto sessanta gli importanti reperti archeologici tornati in Italia dagli Usa grazie alla collaborazione tra i carabinieri e il New York County District Attorney's Office. Le opere, del valore di oltre venti milioni di dollari, erano state commercializzate da trafficanti d'arte internazionali. Come l'affresco pompeiano proveniente da scavi clandestini in area vesuviana, dal nome "Ercole fanciullo con serpente", risalente al I secolo d.C., e acquistato negli Stati Uniti. O il particolarissimo busto di bronzo maschile a cui restano ancora tracce materiche usate per la resa degli occhi, finito oltreoceano tramite un commerciante svizzero. "E' un grande successo contro il traffico illecito", ha commentato il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. I beni rinvenuti sono il frutto del saccheggio di siti archeologici di varie zone del Belpaese: dipinti e sculture messi in vendita da alcuni brokers senza scrupoli e rimasti per vari anni, illegalmente, all'interno di musei, case private e gallerie estere. Alcuni reperti erano confluiti in collezioni private americane, come in quella di uno dei più grandi collezionisti d'arte antica del mondo, al quale è stato ora imposto - per la prima volta - un divieto a vita di acquistare antichità. Per smascherare i criminali, oltre al lavoro investigativo dell'arma e delle competenti autorità statunitensi, è servito anche il contributo tecnico-scientifico degli esperti del ministero della Cultura e il supporto di quello degli Esteri.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia