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Pompei, casa dei Vettii riapre dopo 20 anni, il direttore: "Una casa simbolo, una cappella Sistina"

Gli scavi che la riportarono alla luce risalgono alla fine dell'Ottocento, oggi riapre in tutto il suo splendore. "Nel panorama dei beni culturali, uno dei cantieri più complessi e impegnativi degli ultimi decenni"

10 Gennaio 2023

Pompei, casa dei Vettii riapre dopo 20 anni, il direttore: "Una casa simbolo, una cappella Sistina"

fonte: Twitter @FrancoScarsell2

Grande emozione a Pompei per la riapertura della casa dei Vettii, una delle meglio conservate del sito archeologico campano. Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, presente per il grande evento, si è soffermato a lungo in tutte le sale restaurate, riaperte dopo 20 anni di chiusura. "Dobbiamo essere all'altezza della grandezza che la storia ci ha trasmesso", ha sottolineato, "serve davvero una grande passione umana per fare certi lavori. Pompei rappresenta un unicum mondiale, la memoria della nostra identità nazionale e della nostra comunità".

Pompei, casa dei Vettii riapre dopo 20 anni

"Quando visitiamo luoghi come Pompei, avvertiamo la presenza delle nostre radici e la memoria dell'intera umanità, perché la storia, come insegna Benedetto Croce, è sempre un fatto umano contemporaneo". "Una casa simbolo, una cappella Sistina di Pompei", ha sottolineato il direttore del Parco, Gabriel Zuchtriegel nel momento dell'inaugurazione con il ministro della cultura. Da oggi, assicura Zuchtriegel, la casa tornerà ad accogliere i visitatori, senza più limitazioni, aperta ogni giorno dell'anno: "L'abbiamo riaperta e non si chiude più".

Casa dei Vettii a Pompei: gli scavi, il restauro e la riapertura 

La Casa dei Vettii, situata nella parte più ricca della città, apparteneva ai fratelli Aulo Vettio Restituto e Aulo Vettio Conviva, diventati ricchi con il commercio del vino, facoltosi al punto da entrare in breve tempo nell'alta società pompeiana.

Gli scavi che la riportarono alla luce risalgono alla fine dell'Ottocento. Il restauro che si presenta oggi ha avuto inizio nella metà degli anni Novanta del '900, quando le pesanti coperture in cemento realizzate negli anni Cinquanta cominciarono a cedere e convinsero il soprintendente a chiuderla per paura dei crolli. Il cantiere ha impegnato in questi anni decine di diverse professionalità: archeologi, restauratori, architetti, ingegneri strutturisti ed esperti di giardinaggio.

Natura e cultura si fondono in un ambiente che stimola i sensi e l'intelletto. Colori e immagini sono perfettamente conservate. Il giardino, anch'esso restaurato, circondato dalle colonne del peristilio, mostra statue, fontane, cespugli intagliati e giochi d'acqua. Come ha sottolineato Zuchtriegel, si è trattato di una grande sfida, "nel panorama dei beni culturali uno dei cantieri più complessi e impegnativi degli ultimi decenni".

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