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VIVA Festival in Puglia: il meglio del jazz e dell'elettronica mondiale in Valle d'Itria

Dal 4 al 7 agosto nella location da fiaba del borgo di Locorotondo, avrà luogo un evento speciale: il VIVA, festival internazionale che dal 2017 raccoglie i grandi nomi della musica contemporanea, specialmente nell'area liminale tra jazz, fusion ed elettronica. La scelta è sempre stata di alto livello, ma quest'anno la line-up è spettacolare

29 Luglio 2022

VIVA Festival in Puglia: il meglio del jazz e dell'elettronica mondiale in Val d'Itria

Quattro giorni di musica sperimentale nella cornice magica delle bellezze naturali della Puglia: è il VIVA Festival, che da anni propone una selezione raffinatissima di grandi artisti della scena internazionale. L'ambientazione di quest'anno è Locorotondo, borgo antichissimo e pieno di fascino, meritevole di numerose onorificenze nazionali. Non solo si tratta forse del VIVA con la line-up più forte di sempre, ma non è esagerato affermare che stiamo parlando di uno degli eventi musicali più importanti dell'anno per quanto concerne il nostro paese. La scelta è stata davvero sopraffina: solo grandi artisti provenienti da quell'area dai confini elusivi in cui si mischiano fusion, nu jazz, funk-soul, elettronica sperimentale e psichedelica. Andiamo a scoprire la line-up.

4 giorni di musica di altissimo livello nella cornice fiabesca della Val d'Itria

Tra i grandi nomi delle scorse edizioni abbiamo avuto veri e propri mostri sacri del calibro di DJ ShadowNicholas JaarMadlibArca, ma anche emergenti che nel frattempo hanno avuto successo come i Nu Guinea, araldi di un irresistibile funk napoletano, e il geniale produttore Mace che nell'ultimo hanno ha fatto molto parlare di sé. Quest'anno, se possibile, la selezione è ancora più coerente e accurata.

Ad aprire le danze abbiamo Alfa Mist, rapper, compositore e polistrumentista ormai maestro indiscusso della scena jazz londinese. Il musicista è diventato popolare nella scena dopo che l'album Antiphon, capolavoro meditativo incentrato su una conversazione esistenziale con i suoi fratelli, è stato misteriosamente benedetto dall'algoritmo di YouTube, ottenendo così una copertura e una diffusione che difficilmente avrebbe potuto ottenere sui media mainstream (8 milioni di views, un trionfo per il genere). Grazie al cielo, diciamo noi.

Nello stesso giorno abbiamo Daykoda, enfant prodige autoredi un'elettronica che guarda ai fasti cerebrali di Flying Lotus. Orgoglio tutto italiano, è sotto contratto per la casa losangelina Brainfeeder, guidata proprio dal "maestro" FlyLo. Dal vivo, Daykoda suona con ottimi musicisti acustici, con cui va a comporre un magma sonoro sempre più caotico, astratto e "free".

Dopo il "junior", abbiamo invece un maestro della vecchia scuola: Gilles Peterson, ormai habitué del VIVA, figura eclettica e tra gli inventori dello stile che conosciamo come acid jazz, una miscela letale di house, funk, jazz e sonorità latine.

Abbiamo poi i Kokoroko, frutto del calderone ribollente della scena fusion londinese, ottetto che propone un funk-fusion-afrobeat accattivante, morbido ed eclettico. Il brano Abusey Junction, certamente il più conosciuto (50 milioni di views!!!) è la colonna sonora dei "viaggioni" di un'intera generazione.

L'ospite più "grosso" è tuttavia quello che segue: i Cinematic Orchestra, complesso sorto durante gli anni d'oro del nu jazz e assurto a livelli altissimi di popolarità e riconoscimento. I Cinematic Orchestra sono celebri per proporre una forma di jazz elettronica non basata tanta sul virtuosismo strumentale, quando sulla paziente pittura di atmosfere e tonalità emotive attraverso il sofisticato impiegato tanto di orchestrazione acustica quanto di elettronica.

Dopo un primo giorno così infuocato, si potrebbe pensare che le sorprese finiscano: invece abbiamo Floating Points, talentuosissimo produttore di un'elettronica fortemente basata sull'improvvisazione e le strutture armoniche liquide del jazz (ascoltare Last Bloom, forse uno dei capolavori assoluti del genere, per credere). Il suo ultimo lavoro, Promises, ha coinvolto il leggendario sassofonista spiritual jazz Pharaoh Sanders per un'opera che strizza l'occhio al minimalismo e ha ottenuto il successo indiscusso della critica.

Abbiamo anche il supergruppo tedesco Moderat (fusione tra il produttore Apparat e il gruppo Modeselektor), forse i più celebri anche nel mainstream; il loro suono è descrivibile come progressive techno, una elettronica heavvy e fortemente energetica che non rinuncia all'intelligenza e all'originalità compositiva.

Bisogna nominare anche Jon Hopkins, nuovo apostolo dell'ambient, le cui composizioni trascendentali hanno valso non sono un gigantesco successo di pubblico (fenomeno quantomeno raro per il genere) ma anche collaborazioni prestigiose con maestri assoluti come Brian Eno

Altri nomi sono quelli di DJ italiani come Nicola Conte e il duo Tiger&Woods, e la nuova promessa della neosoul italiano LNDFK; infine, altri ospiti tutti da scoprire come Bluem, Elkka, Tirzah, Hunee, Slowthai, Yasiin Bey, Z.I.P.P.O.

Quattro giorni magici insomma, che avranno come setting d'eccezione la Masseria Grofoleo a Locorotondo, location che esalta la bellezza dell'architettura tradizionale della Puglia, e l'incantevole spiaggia di Cala Masciola, in cui si terrà un concerto all'alba che chiuderà il festival. Insomma, mancare è impossibile.
 
 

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