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Intervista a Patrizio Paoletti: “Con la mia fondazione, aiuto bambini e adulti in difficoltà psicologica e quotidiana”

Il presidente dell’omonima Fondazione, attraverso corsi, incontri e aiuti concreti, vuole migliorare il mondo sotto il punto di vista sociale, psicologico ed economico

03 Giugno 2022

Patrizio Paoletti

Patrizio Paoletti, Presidente dell'Istituto di ricerca della Fondazione omonima, è ideatore e fondatore del metodo interdisciplinare Pedagogia per il terzo Millennio. Da diversi anni s’interessa alla neuropsicopedagogia didattica; collabora con numerose università italiane ed estere per l'ideazione e la realizzazione di programmi interdisciplinari di ricerca e di formazione sui temi della sincronicità cerebrale, della creatività, del problem solving e dello sviluppo sostenibile. Autore di percorsi didattici sulla comunicazione relazionale, l’intelligenza emotiva e il management, i suoi corsi sono tradotti in diverse lingue e seguiti in diversi paesi nel mondo. Tiene periodicamente lezioni magistrali presso università italiane ed estere. Ideatore del metodo Omm (one minute meditation), del modello sferico della coscienza e del dispositivo sensomotorio QMT, è impegnato attualmente nello start up del programma QMT, che integra prassia motoria e sviluppo delle funzioni cognitive.

Quando è nata e di cosa si occupa al Fondazione Patrizio Paoletti?

«FPP nasce ad Assisi nel 2000 per volontà mia e di un gruppo di ricercatori, pedagogisti, psicologi, sociologi, medici e imprenditori. Oggi realizziamo programmi di ricerca e progetti pedagogici grazie al sostegno di oltre centomila persone, per raggiungere un unico scopo: permettere ad ogni persona di entrare in contatto con il proprio immenso potenziale. Operiamo da più di 22 anni in 5 ambiti principali: ricerca neuropsicopedagogica e didattica, formazione poiché la Fondazione è un ente accreditato dal Miur per la formazione del personale scolastico e per la formazione continua, progetti sociali, scuola, campagne di sensibilizzazione. Il nostro obiettivo è migliorare la qualità di vita delle persone, aiutarle a sviluppare quelle competenze del mondo interiore utili ad affrontare il mondo volatile, incerto, complesso, ambiguo e virtuale in cui viviamo.»

 

Siete un team di seri professionisti. Chi sono gli esterni che si affiancano più spesso a voi?

«Lavoriamo in team con diverse università italiane ed estere, ma anche con professionisti che hanno a cuore la nostra mission: focalizzarci non solo su cosa manifesta l’uomo e il suo funzionamento neuro-fisiologico e neuro-psicologico attuale ma soprattutto su cosa può divenire. Il nostro sguardo è verso la possibilità del miglioramento della condizione umana e lo sviluppo delle sue piene capacità di apprendere, imparare, trovare soluzioni e creare nuove condizioni di sostenibilità per rendere questo mondo migliore. In particolare, dura da anni la nostra collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, L’Università di Padova, Bar Ilan University ed altre ancora. Per l’aspetto che riguarda la divulgazione e la formazione abbiamo istituito un albo di professionisti che hanno il titolo per poter insegnare Pedagogia per il Terzo Millennio. Si sono formati negli anni e hanno acquisito le idee di base del Metodo pedagogico che eroghiamo in tutto il mondo Pedagogia per il Terzo Millennio. Un approccio pedagogico interdisciplinare è il vero cuore del lavoro di sensibilizzazione e divulgazione della FPP che trova la sua piena espressione nel motto “Ogni uomo è un educatore”. Ogni uomo e donna è responsabile per la creazione di un’umanità più empatica, orientata al bene e alla coesistenza pacifica.»

 

Abbracciate un target che va dagli adulti ai bambini. Come riuscite a conciliare due diversi tipi di pubblico?

«La nostra mission è la ricerca in campo neuroscientifico, psico-pedagogico, formativo e sociale: studiamo come l’uomo cresce, impara, si emoziona, migliora, per promuovere la consapevolezza attraverso l’educazione, intesa anzitutto come auto-educazione. Connettere i più aggiornati saperi offerti dalla ricerca sul cervello, indagine sull’uomo “da dentro”, e psico-pedagogica, indagine sull’uomo “da fuori”, significa offrire all’educazione e alla didattica saperi e strumenti pratici, immediati, innovativi ed efficaci, che supportino le persone ad imparare a saper fare, a saper vivere per “essere” in un mondo che cambia costantemente. La Fondazione lavora offrendo quindi a tutta la collettività strumenti per l’educazione e l'autoeducazione: tramite i percorsi rivolti agli adulti, la Fondazione opera affinché ognuno diventi più consapevole delle proprie risorse, del proprio ruolo e della propria responsabilità verso gli altri, e quindi verso i bambini, per cui siamo costantemente modello. I progetti rivolti all’infanzia sono volti a creare un modello applicativo e generare sistemi che ispirino la collettività perché ogni bambino, in ogni parte del mondo, trovi le giuste condizioni per esprimere pienamente il suo potenziale. La nostra scuola Assisi International School è uno dei progetti di punta della Fondazione, una delle pochissime scuole al mondo in cui la ricerca scientifica e pedagogica viene immediatamente applicata nella didattica e continuamente aggiornata, offrendo una proposta formativa d'avanguardia. Il principale obiettivo del progetto AIS è innovare la pedagogia e la didattica attraverso la ricerca perché le nuove generazioni siano preparate ad affrontare i cambiamenti sempre più rapidi della realtà sociale. Per questo il progetto promuove una scuola capace di andare oltre il tradizionale trasferimento delle conoscenze e capace di educare alle Life Skills, sin dalla prima infanzia, bambini e adolescenti. I progetti scolastici si rivolgono anche ai docenti di tutta l'Italia: la Fondazione è infatti Ente accreditato e qualificato presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per la formazione e l’aggiornamento pedagogico degli insegnanti della scuola dell’obbligo. Al centro della nostra proposta formativa c’è la valorizzazione del contributo delle neuroscienze e l’inter-disciplinarietà. Nei percorsi vengono trasferiti i saperi e le competenze che sono state più importanti nel corso della storia dello sviluppo umano, provenienti da diverse discipline quali la psicologia, la pedagogia, la filosofia, sempre con supporto integrato delle neuroscienze. I contenuti proposti sono quelli della neuro-psico-pedagogia didattica, attraverso la quale i partecipanti sono guidati a trovare soluzioni applicative nei contesti educativi e sociali che frequentano. Pedagogia per il Terzo Millennio è lo strumento con cui sono trasferiti i frutti della ricerca scientifica e progettati i percorsi formativi. E’ un metodo pedagogico che si propone di rispondere ai bisogni educativi presenti oggi e di anticipare quelli del futuro. PTM facilita, nelle persone e nei loro contesti, la scoperta e l'utilizzo di tutto il potenziale a loro disposizione.»

 

Dopo due anni di stop dovuti al covid, la Fondazione ha ripreso le attività. Su cosa si sono basati i recenti incontri?

«Sono stati due anni davvero sfidanti. Il mondo è mutato a livello economico e anche sociale. Il senso d’incertezza, di ambiguità con la pandemia si sono insinuate nella nostra vita. A livello psicologico, le ricerche parlano di un aumento di ansia e depressione addirittura tra i più giovani. Proprio per rispondere a questa situazione abbiamo intensificato i nostri interventi portando strumenti pratici su come risollevarci da difficoltà, cambiamenti, gestire gli imprevisti con fiducia e creatività. In particolare, ci siamo concentrati sulla divulgazione delle “10 chiavi della resilienza, attraverso il progetto a Prefigurare il futuro”. Le 10 chiavi sono un distillato dei migliori saperi sul funzionamento del cervello resiliente che invitano ad allenarsi attraverso esercizi pratici per affrontare le difficoltà uscendone più forti, più capaci ma anche più consapevoli della nostra interdipendenza gli uni con gli altri. La resilienza è un concetto fantastico che riteniamo davvero importante oggi ma anche nel futuro. Allenarsi a trasformare le avversità in opportunità, l’incertezza in forza e volontà. Sono queste le capacità che ci rendono autenticamente umani e ci stimolano a utilizzare le parti più recenti ed evolute del nostro cervello: i lobi frontali, proprio dove risiedono le capacità di progettare, guardare al futuro, costruire insieme un mondo migliore in cui vivere per noi e per le generazioni che verranno.»

 

Farete qualcosa durante l’estate? Se sì, dove?
«L’estate è un momento che ci vede, da sempre, particolarmente attenti, attivi e presenti. I nostri progetti social e di sensibilizzazione vedono nell’estate il cuore della propria realizzazione: continuiamo ad essere vicini alla collettività ed ai ragazzi beneficiari dei nostri progetti sociali nelle periferie più disagiate. Nelle periferie di Roma, continua “Ri-crearsi”, il progetto di Fondazione Patrizio Paoletti e New Life for Children Onlus, inaugurato a giugno 2021 per promuovere interventi educativi al fine di contribuire al benessere fisico, psichico ed emotivo di bambini che vivono in contesti di marginalità e povertà educativa. Il progetto continuerà ad operare, fino a novembre 2022, per aumentare l’accesso e la fruibilità a servizi socio-educativi rivolti alle famiglie del quartiere di Tor Bella Monaca di Roma. I destinatari del progetto sono in particolare circa 185 minori, dai 6 ai 17 anni, e 110 adulti coinvolti in percorsi educativi presso l’Istituto Comprensivo Melissa Bassi e il Centro Aggregativo Giovanile Polifunzionale “Casa di Alice” che offrono strumenti di welfare e programmi multisciplinari. Con il progetto, tutti i lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 15:30 alle 18:30, Fondazione Patrizio Paoletti e New Life for Children Onlus propongono attività socio-educative gratuite in grado di restituire momenti sani di socializzazione e spazi di ascolto, anche per gestire gli effetti causati dalla pandemia sui più giovani. Le tre componenti principali del progetto sono di natura educativa, attraverso l’offerta di laboratori ludico-educativi, con i giovani residenti del quartiere, che si concentreranno sul rispetto dell’altro, la cooperazione, l’empatia e la capacità di riconoscere e gestire le proprie emozioni; natura psicologica, con uno sportello di ascolto e di orientamento psicologico 2 volte a settimana per minori e adulti per la prevenzione e la promozione della salute mentale; e infine natura sociale, esplicitata dalla distribuzione di pacchi alimentari per le famiglie del territorio in condizioni di particolare vulnerabilità. Sempre nell’ambito dei laboratori per l’infanzia che Fondazione Patrizio Paoletti realizza con il progetto Scuole nel Mondo, nel quartiere di Scampia a Napoli, insieme alla Associazione Circo Corsaro, c’è il progetto educativo e socioculturale mosso dall’intento di garantire a bambini e ragazzi uno spazio di incontro e di libertà. Dal 13 giugno al 22 luglio Assisi International School si trasforma in un Summer Camp aperto ai bambini ucraini rifugiati al servizio dell’inclusione. Cito per ultimo come più importante, il nostro progetto nazionale di sensibilizzazione dedicato all’estate ed attivo da oltre vent’anni: Carovana del Cuore. Nata nel 2005, Carovana del Cuore è una delle più grandi e longeve campagne di sensibilizzazione in Europa. Il suo obiettivo è promuovere l’educazione come strumento chiave per il cambiamento. Lo sostengono anche le principali istituzioni a livello mondiale, come le Nazioni Unite e la Commissione Europea.»

 

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