09 Marzo 2022
Artur Żmijewski Gestures, 2019 Courtesy Foksal Gallery Foundation, Varsavia e Galerie Peter Kilchmann, Zurigo
La mostra, a cura di Diego Sileo, presenta una selezione di lavori storici e recenti, incluse tre nuove opere pensate appositamente per il PAC, come il nuovo film ispirato al cinema scientifico del neurologo Vincenzo Neri, protagonista della project room.
La preoccupazione per i problemi socio-politici del presente è per Żmijewski lo strumento con cui esaminare i meccanismi del potere e dell'oppressione all'interno della società. Temi centrali del suo lavoro sono l'istintiva inclinazione umana al male, la relazione tra le emozioni estreme e le loro espressioni fisiche, i meccanismi della memoria e del trauma collettivo, lo sconvolgimento del corpo umano e del funzionamento cognitivo in casi limite.
Con l’uso della simbolizzazione Żmijewski stabilisce un intricato sistema di rappresentazione in cui la paura si dispiega in termini di controllo sociale o come condizione esistenziale: paura di un ambiente straniero e ostile, della solitudine, di essere dimenticati, di un razzismo di Stato, ma anche la paura della malattia, dei disturbi mentali e della disabilità.
Żmijewski ha esposto in mostre personali e collettive presso musei e istituzioni di tutto il mondo, tra cui documenta 12 e 14, Biennale di Venezia, MoMA di New York, Tel Aviv Museum of Art e Neuer Berliner Kunstverein. Nel 2012 ha curato la settima edizione della Biennale d’Arte Contemporanea di Berlino.
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