21 Marzo 2021
Valerio Magrelli (Fonte: instagram ilcommisariomagrelli)
" Sono un difensore a oltranza della presenza anche nell'insegnamento. Per me la lezione è un avvenimento anche di carattere teatrale se vuole trasmettere una partecipazione e un'emozione: per catturare l'ascoltatore devi portarlo in una dimensione altra che è quella drammaturgica" si legge sulle colonne de "la Lettura".
Lo scrittore continua: "Io sono un nemico del power point preparato in anticipo montando immagini e testi che poi devi seguire, trasformando la lezione nello schema più prevedibile e gerarchico che si possa immaginare. Considero il power point come la criptonite, uccide quei pochi superpoteri di cui disponiamo. E' la morte, l'anticipazione a freddo, invece l'improvvisazione, attraverso la tecnologia, può essere vita, un soffio che risveglia gli studenti".
"Di solito mi piace fare lezione utilizzando internet: mi viene un'idea e mostro un video, una canzone, un'immagine, una fotografia, parlo di Molière e faccio ascoltare le musiche di Lully che si ascoltavano negli intermezzi a quel tempo. Così le mie lezioni diventano quasi lezioni-spettacolo, perchè vivono di questa mescolanza, una transmedialità che non preparo prima, ma mi viene suggerita dal momento. Tutto questo si verifica in presenza, ma ho imparato a farlo anche in streaming. Anzi, la possibilità di condividere lo schermo con filmati e fotografie a volte diminuisce la distanza [...] sono strumenti didattici stupendi che possono potenziare quella specie di mezzo ortopedico che è la didattica a distanza", conclude Magrelli
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