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La Spezia, accusato di aver spedito pacco bomba a un'agenzia di recupero crediti, nei guai un sessantenne

L'uomo, residente a Faenza è accusato di porto abusivo di arma da guerra e minaccia aggravata: la polizia ha trovato un ordigno simile in un terreno vicino a casa dell'indagato

31 Ottobre 2025

La Spezia, accusato di aver spedito pacco bomba a un'agenzia di recupero crediti,  nei guai un sessantenne

La polizia della Spezia ha eseguito una perquisizione personale e locale a carico di un sessantenne italiano residente a Faenza, ritenuto responsabile della spedizione di un pacco contenente un residuato bellico rinvenuto lo scorso 16 luglio in L'attività di indagine dei poliziotti della Digos della Spezia, con la collaborazione sul posto dell'omologo ufficio di Ravenna con il supporto di personale specializzato del nucleo artificieri della questura della Spezia, è iniziata dopo il rinvenimento presso la sede spezzina della società di un pacco sospetto che conteneva una bomba da mortaio carica e dalla capacità potenzialmente letale nel raggio di decine di metriTutti i lavoratori dell'edificio di via Taviani presso cui il pacco era stato consegnato erano stati fatti evacuare per precauzione. Una volta sgombrata l'area, il pacco era stato aperto. All'interno era stato rinvenuto un residuato bellico che è stato preso in carica dagli artificieri che lo avevano fatto brillare in sicurezza in una zona sicura. 

La richiesta di intervento della società era scaturita dopo il ritrovamento di analogo pacco, riportante lo stesso mittente presso la sede legale della società, pacco che conteneva materiale bellico. Le indagini hanno accertato che entrambi i pacchi erano stati spediti da un ufficio di Poste Italiane di Faenza. L'incrocio dei dati forniti dall'azienda e la paziente ricucitura degli uomini della polizia hanno portato a isolare il nome di una persona della provincia di Ravenna che la Procura spezzina ha iscritto nel registro degli indagati con la contestazione provvisoria di detenzione e porto abusivo di arma da guerra e minaccia aggravata dall'utilizzo di armi. L'attività di polizia giudiziaria delegata svolta a Faenza nella giornata di martedì 28 ottobre ha consentito di acquisire importanti riscontri sulla pista investigativa intrapresa in quanto, a seguito della perquisizione, venivano rinvenuti in un terreno agricolo fuori dal centro abitato faenzino frequentato dall'indagato due ulteriori ordigni, uno dei quali perfettamente analogo per natura, dimensione, peso e caratteristiche tecniche ai residuati spediti alla società. La posizione dell'indagato, privo di precedenti, è al vaglio della procura spezzina per gli eventuali ulteriori seguiti procedimentali. 

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