30 Ottobre 2025
Giuseppe Sempio, il padre di Andrea Sempio, è indagato per corruzione. Secondo l'ipotesi accusatoria, avrebbe versato 20-30.000 euro all'ex procuratore aggiunto di Pavia, Mario Venditti, per archiviare la posizione del figlio nella precedente inchiesta sul delitto di Garlasco.
Nei giorni scorsi, 27 apparecchi, tra computer, cellulari, hard disk, chiavette usb e schede di memoria, sono stati sequestrati dai pm nell'ambito delle indagini per corruzione a carico di Mario Venditti, ex procuratore aggiunto di Pavia, e dei carabinieri Silvio Sapone e Giuseppe Spoto della "sua" squadra di polizia giudiziaria.
Chiara Poggi sarebbe stata colpita con un Baby tonfa, uno strumento di autodifesa compatto, simile a un portachiavi, utilizzato nelle arti marziali e nel Krav Maga. A dirlo è Luisa Regimenti, docente di Medicina Legale presso l’Università di Roma Tor Vergata, secondo la quale questa arma sarebbe compatibile con un foro trovato sulla tempia del cadavere durante l’autopsia.
"In questi mesi mi sono interrogata a lungo per capire cosa avesse provocato quel foro sulla tempia della povera Chiara. Le caratteristiche della lesione, poco profonda e rotondeggiante, mi hanno spinto ad approfondire", spiega Regimenti a Rita Cavallaro. "Così ho osservato le abitudini dell’unico indagato per il delitto di Garlasco, Andrea Sempio, e sono stata molto incuriosita dal fatto che praticasse il Krav Maga". Sempio è stato anche insegnante della disciplina.
Inoltre, nei giorni scorsi, un'altra perizia potrebbe portare a una svolta nel caso. La super-consulenza dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo suggerirebbe che l’aggressione potrebbe essere avvenuta in più fasi e con la possibile presenza di più persone. Inoltre scagionerebbe Alberto Stasi. La perizia ha incrociato dati antropometrici, analisi forensi e nuove valutazioni autoptiche. Sulla base dei risultati, l'orario della morte di Chiara Poggi potrebbe essere spostato in avanti rispetto alla finestra temporale accolta nei processi precedenti. Questo elemento è cruciale: se confermato, renderebbe incompatibile la presenza di Alberto Stasi sulla scena del crimine, rafforzando il suo alibi.
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