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Comune di Genova riconosce Stato di Palestina, approvata mozione con 21 sì e 13 no, sospesi accordi con Israele

La mozione era stata presentata da Alleanza Verdi Sinistra. Le regioni Puglia ed Emilia Romagna invece hanno interrotto le relazioni internazionali con Tel Aviv

30 Luglio 2025

Comune di Genova riconosce Stato di Palestina, approvata mozione con 21 sì e 13 no, sospesi accordi con Israele

Il consiglio comunale di Genova ha approvato una mozione presentata da Alleanza Verdi e Sinistra per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Palazzo Tursi si impegna anche «a sospendere immediatamente ogni forma di cooperazione istituzionale, militare e di ricerca tra il Comune e lo Stato di Israele fino alla cessazione delle gravi violazioni accertate».  Il documento è passato con 21 voti a favore della maggioranza, 13 contrari dell'opposizione e un astenuto (Pellerano di Noi Moderati). La mozione, approvata martedì sera, riguardava il "riconoscimento dello Stato di Palestina come Stato sovrano, conformemente alle risoluzione delle Nazioni Unite e al diritto internazionale" ed è stata votata dopo una maratona durata quattro ore.

La sindaca Silvia Salis poco prima delle 21 ha preso la parola e ha spiegato le motivazioni della presa di coscienza del Comune di Genova. «Oggi noi ci prendiamo la responsabilità di metterci la faccia. Genova si esprime: non può decidere le sorti della Palestina, ma può affermare un principio - ha detto Salis - Sappiamo benissimo che la nostra presa di posizione non fermerà il conflitto, ma non siamo neanche così cinici da restare in silenzio su un tema che ci interpella come esseri umani. Non parliamo di geopolitica, ma di umanità». «Questa mozione - ha sottolineato - non è contro nessuno, è per qualcosa. Di fronte a decine di migliaia di vittime civili, il benaltrismo non regge più. Noi vogliamo una Palestina libera e sovrana accanto a Israele. Esprimersi chiaramente su questo vuol dire non fare del benaltrismo». Poi la conclusione forte: «Chi riesce, di fronte a quello che vediamo da quasi due anni, a voltarsi dall’altra parte, non è degno, a nessun livello, di rappresentare la Repubblica Italiana».

Non un caso isolato quello di Genova. Due regioni – la Puglia e l’Emilia-Romagna, entrambe governate dal centrosinistra – hanno interrotto le relazioni istituzionali con Israele per condannare i bombardamenti dell’esercito israeliano che hanno ucciso decine di migliaia di civili nella Striscia di Gaza: significa che i rappresentanti delle regioni, a partire dai presidenti, non potranno incontrare diplomatici israeliani e che non potranno essere organizzati eventi in collaborazione con istituzioni israeliane. L’interruzione delle relazioni istituzionali ha un valore più politico che economico, perché entrambe le regioni attualmente non hanno scambi commerciali attivi con Israele. Lo stesso ha fatto il Comune di Bologna, mentre la Regione Toscana ha avviato l'iter per il riconoscimento dello Stato di Palestina.

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