23 Luglio 2025
Giancarlo Tancredi e Manfredi Catella, fonte: imagoeconomica
Giornata di interrogatori davanti al gip Mattia Fiorentini per quanto riguarda l'inchiesta sull'urbanistica a Milano. L'ex assessore Giancarlo Tancredi ha risposto a tutte le domande, ribadendo quanto aveva già detto in Consiglio comunale nel momento delle dimissioni: "Ho sempre agito nell'interesse del Comune". Stessa cosa ha fatto il ceo di Coima Manfredi Catella, che ha rinunciato alle deleghe esecutive nei rapporti con la pubblica amministrazione. L’architetto Federico Pella ha risposto, così come il progettista Alessandro Scandurra e l’imprenditore di Bluestone Andrea Bezziccheri, interrogato per 3 ore: quest’ultimo ha asserito di non aver mai corrotto nessuno per i suoi progetti edilizi, che le consulenze pagate erano regolari e tracciate e di non aver mai provato a influenzare le decisioni della commissione Paesaggio di Milano.
Chi invece è rimasto in silenzio è Giuseppe Marinoni, ex capo della Commissione Paesaggio di Palazzo Marino ed il primo a presentarsi davanti al giudice. Marinoni ha rilasciato alcune dichiarazioni entrando nel tribunale: "Sono sereno, mi fido della giustizia italiana. Per la Procura avevo un conflitto di interesse? Sarà mio compito dimostrare che non è così. Qualora si dovesse risolvere tutto tra cinque anni vi voglio qui anche quando le acque si saranno calmate e si saranno chiarite molte cose". Entro 15 giorni è attesa la decisione del gip Mattia Fiorentini.
L'assessore Giancarlo Tancredi ha risposto a tutte le domande del gip, dichiarando: "Ho sempre agito nell'interesse del Comune, non ho mai voluto favorire intenzionalmente il presidente della Commissione Paesaggio, Giuseppe Marinoni e non ho mai lavorato per i miei interessi". "Si è difeso e ha risposto" ha spiegato la procuratrice aggiunta di Milano Tiziana Siciliano al termine dell’interrogatorio. "Ha presentato anche una memoria e ci ha detto che ha chiesto una sospensione anche dall’incarico dirigenziale dal Comune".
Giuseppe Marinoni ha invece scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere, ed a parlare è stato il suo avvocato Eugenio Bono: "Non c'è alcun episodio corruttivo, né nessun sistema per come è delineato dalla Procura". Bono ha anche chiarito che la difesa ha depositato al giudice una breve memoria difensiva solo sulle esigenze cautelari, nella quale è stato chiesto il rigetto dell’istanza dei pm: "L'insistenza della Procura nell’enfatizzare il giudizio morale sugli indagati e nel descrivere i comportamenti degli stessi con espressioni fortemente connotate, come l’affermazione che essi sarebbero guidati da una 'crescente avidità' o nel sostenere che tali comportamenti 'si commentano da soli'" lascia "trasparire un evidente tentativo di attribuire una rilevanza cautelare alla sola gravità dei fatti ipotizzati".
Ad essere interrogato anche Manfredi Catella, ceo e fondatore di Coima. Quest'ultimo, in una lettera inviata agli "stakeholder", ha reso noto: "In qualità di amministratore delegato ho deciso di rispondere a tutte le domande dell’interrogatorio del Giudice per le indagini Preliminari. L’interrogatorio mi ha consentito di fornire tutte le risposte e tutti i chiarimenti fondamentali per una corretta ricostruzione dei fatti. Come anticipato, abbiamo provveduto insieme ai miei avvocati difensori a consegnare al giudice una memoria, previamente condivisa anche con gli avvocati difensori di Coima Sgr. La relazione messa a disposizione del giudice è stata corredata di tutte le evidenze documentali fattuali a supporto dell’insussistenza dei presupposti dei capi di imputazione promossi dalla Procura".
"Inoltre, con senso di responsabilità e ferma volontà nel far prevalere innanzitutto gli interessi dell’organizzazione aziendale, nel rispetto della qualità della struttura e dei professionisti che la compongono e nel tutelare gli investitori e in generale tutti gli stakeholders di Coima, che hanno sempre fatto pieno affidamento sulla competenza di tutta l’organizzazione aziendale e sulla stabilità della sua operatività, in data 22 luglio 2025 ho proposto al Consiglio di Amministrazione di Coima Sgr di rimodulare le deleghe assegnatemi in qualità di amministratore delegato, escludendo tutte le attività esecutive aventi ad oggetto rapporti con la Pubblica Amministrazione, ivi inclusi professionisti che rivestano anche ruoli nell’ambito della Pubblica Amministrazione. Il Consiglio di Amministrazione di Coima SGR. esprimendo apprezzamento, ha deliberato positivamente in tal senso".
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