10 Giugno 2025
Bayesian, avvocato Mario Bellavista
Riprenderanno domani, 11 giugno, le operazioni per riportare a galla il Bayesian, lo yacht Perini Navi affondato nella notte del 19 agosto 2024 al Porticello. Secondo quanto emerso dalla riunione tenutasi nella sede della Capitaneria di porto di Palermo, e come confermato dall’avvocato Mario Bellavista, serviranno almeno altri 16 giorni di lavoro per completare il recupero del relitto, che – salvo imprevisti – dovrebbe essere portato a secco tra il 26 e il 27 giugno a Termini Imerese.
"Dal momento in cui inizieranno con il lavoro per il recupero del Bayesian, cioè domani, al sollevamento della imbarcazione, passeranno sedici giorni, salvo complicazioni. Quindi non prima del 26 o il 27 giugno dovrebbe essere portata a secco a Termini Imerese", ha dichiarato l’avvocato Mario Bellavista, legale della famiglia Recaldo.
Alla riunione operativa hanno preso parte i procuratori di Termini Imerese, i legali delle parti civili, gli avvocati degli indagati e numerosi consulenti tecnici di accusa e difesa. Insieme a Bellavista, che rappresenta i fratelli di Thomas Recaldo, erano presenti anche gli avvocati Vincenzo Senatore, Gerardo Fariello e Gabriele Giambrone, difensori degli altri familiari del cuoco.
"Noi abbiamo chiesto di fare degli accertamenti prima che iniziano le operazioni – dice – perché ci è stata descritta la possibilità che si danneggi parte della imbarcazione, noi vogliamo sapere come è oggi, soprattutto la parte delle eliche. Vogliamo sapere se ci sono spaccature e solo dopo inizieranno le operazioni. Ma sarà tutto molto rapido".
Le tempistiche del recupero si sono allungate anche a causa della morte del sommozzatore olandese Rob Cornelis Maria Huijben Uiben, avvenuta il 9 maggio scorso durante le manovre di taglio del boma, a 49 metri di profondità. L'olandese è morto a causa dell’esplosione di una sacca di idrogeno che si era prodotta durante il taglio della cerniera che lega il boma del veliero all’albero di 72 metri. L’idrogeno sarebbe stato innescato dalla fiamma ossidrica utilizzata per il taglio.
In seguito alla tragedia, è stata aperta una seconda inchiesta, che ha portato all'iscrizione nel registro degli indagati di 3 dirigenti della società olandese Smit Salvage: De Kam Pieter Leedert Willem, legale rappresentante; Willem Mange Woute, responsabile della sicurezza; e Jeroen Mooij, direttore del cantiere. L'accusa è di omicidio colposo e violazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Secondo gli inquirenti – in particolare il sostituto procuratore Raffaele Cammarano e la procuratrice facente funzioni Concetta Federico – la società olandese non avrebbe avuto i requisiti minimi per effettuare interventi subacquei di quel tipo: né la necessaria iscrizione al Repertorio delle imprese subacquee della Regione Siciliana, né personale con formazione adeguata. Dopo la morte del sub, l’incarico è stato affidato a un’azienda sarda con sede a Olbia.
Per ora, almeno fino a quando non verranno chiarite le cause del decesso del sommozzatore, non verranno impiegati altri sub nelle operazioni. La prossima riunione di aggiornamento sul recupero è fissata per il 25 giugno.
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