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Gisèle Pelicot, chi sono i 50 uomini della decennale rete di stupri, dal soldato di 26 anni fino al camionista di 74

La donna di 72 anni è stata vittima di violenze sessuali da parte del marito Dominique e di altri uomini da lui contattati online per circa dieci annI

20 Dicembre 2024

Gisèle Pelicot, chi sono i 50 uomini della decennale rete di stupri, dal soldato di 26 anni fino al camionista di 74

Gisele Pelicot, fonte: social X

Gisèle Pelicot, 72 anni, è stata vittima di violenze sessuali da parte del marito Dominique e di altri uomini da lui contattati online per circa dieci anni. Al termine di un processo durato poco più di tre mesi, il 19 dicembre Dominique Pelicot è stato condannato a 20 anni di prigione per aver drogato la moglie e aver permesso ad altri uomini di abusarne senza che lei ne fosse consapevole.

 Le ripetute violenze sono state documentate dal marito in video conservati e catalogati anno per anno, che hanno costituito prove fondamentali nel processo. Gisèle ha scelto di rinunciare allo pseudonimo e al processo a porte chiuse per dare forza a tutte le persone che subiscono violenza. Sebbene il numero effettivo degli aggressori sia probabilmente più alto, 50 uomini sono stati condannati per aver violentato la donna, ora diventata un’icona di resistenza contro la violenza di genere.

I profili degli stupratori di Gisele Pelicot

Il Guardian ha raccolto i profili dei condannati, uomini comuni di tutte le età, che sono riportati di seguito.

Joan Kawai, 26 anni, soldato dell’esercito francese, è stato condannato a 10 anni di reclusione. È l’uomo più giovane coinvolto nel caso. Descritto come “depresso, impulsivo e solitario” dallo psicologo, ha vissuto un’adolescenza difficile tra strada, la morte di tre fratelli, la perdita del lavoro, abuso di sostanze e un arresto. Ha dichiarato: “La legge dice che sono uno stupratore, ma all’epoca dei fatti (2019 e 2020, ndr) non sapevo cosa fosse il consenso”.

Charly Arbo, 30 anni, ha lavorato nei vigneti e poi per una ditta di cemento. Condannato a 13 anni per aver abusato di Gisèle Pelicot sei volte tra il 2016 e il 2020, ha negato ogni accusa, sostenendo: “Mi è stato detto che era uno scenario in cui lei dormiva ed era consenziente”. Nei video collezionati dal marito si sente Arbo discutere di drogare e violentare anche sua madre. Uno psichiatra ha affermato che “l’uso molto intenso della pornografia” da parte di Arbo ha aggravato la sua oggettivazione delle donne.

Hassan Ouamou, 30 anni, è stato condannato a 12 anni in contumacia per aver violentato Gisèle nel marzo 2018. Ha lasciato la Francia e su di lui pende un mandato di arresto internazionale.

Paul Grovogui, 31 anni, aspirante pastore protestante, è stato condannato a 12 anni per aver violentato Gisèle durante un pranzo nel 2016, dopo che il marito l’aveva drogata. Con precedenti per furto, falsificazione di documenti e violenza domestica, Grovogui ha ammesso lo stupro solo dopo essersi rivisto in un video. In aula ha dichiarato: “Non siamo mostri, siamo uomini come tutti gli altri”.

Grégory Serviol, 31 anni, imbianchino, ha precedenti penali per possesso di droga e infrazioni stradali. È stato condannato a 7 anni per aver abusato di Gisèle nel giugno 2017, negando ogni accusa e attribuendo le sue azioni a un periodo difficile in cui fumava fino a 15 canne al giorno per affrontare il dolore per la perdita della figlia al settimo mese di gravidanza.

Florian Rocca, 32 anni, fattorino, è stato condannato a 7 anni per aver abusato di Gisèle nel dicembre 2019. Nonostante i video lo mostrino coinvolto, ha negato gli abusi, definendoli “un gioco fra tre persone consenzienti”.

Quentin Hennebert, 34 anni, guardia carceraria, è stato condannato a 7 anni. Contattato online da Dominique Pelicot, ha dichiarato che il marito gli aveva detto che la moglie aveva una fantasia di fare “la bella addormentata”. Ha ammesso di essersi insospettito per le condizioni della donna ma di non aver allertato la polizia per vergogna.

Adrien Longeron, 34 anni, ex direttore di cantieri edili, era già stato condannato a 14 anni per altri stupri e ha ricevuto ulteriori 6 anni per aver abusato di Gisèle.

Mahdi Daoudi, 36 anni, autotrasportatore di Avignone con un figlio, è stato condannato a 8 anni di carcere per aver abusato di Gisèle Pelicot nell’ottobre 2018. Ha negato ogni responsabilità, sostenendo che Dominique Pelicot gli aveva assicurato che la moglie fosse consenziente, aggiungendo: “Non potevo sapere ciò che quella donna stava passando”.

Omar Douiri, 36 anni, meccanico di origini marocchine, è stato condannato a 8 anni per aver violentato Gisèle nel 2017. Ha raccontato alla Corte che non si era insospettito per le condizioni della donna poiché si trattava del suo primo rapporto a tre e di aver seguito le istruzioni del marito. Ha dichiarato: “Non sapevo come funzionava”.

Saifeddine Ghabi, 37 anni, autista tunisino, è stato condannato a 3 anni. Ha riconosciuto le sue responsabilità, scusandosi con la vittima e spiegando alla Corte di essere dipendente dai social media e dai siti a scopo sessuale, che frequentava per combattere la noia.

Boris Moulin, 37 anni, trasportatore, è stato condannato a 8 anni per aver abusato di Gisèle nel 2020. Moulin, che aveva assunto cocaina, fumato tre spinelli e bevuto whisky prima dell’atto, ha dichiarato di aver pensato che la donna fosse ubriaca. Ha spiegato di soffrire di depressione dopo un grave incidente stradale.

Andy Rodriguez, 37 anni, bracciante agricolo disoccupato e padre di due figli, è stato condannato a 6 anni di carcere. Già processato per violenza domestica, ha giustificato le sue azioni affermando: “Il marito mi aveva dato il permesso, nella mia mente lei era d’accordo”.

Ludovick Blemeur, 39 anni, magazziniere, è stato condannato a 7 anni per aver violentato Gisèle tra Natale e Capodanno del 2019. Blemeur era stato vittima di abusi da parte di un molestatore seriale quando era bambino.

Hugues Malago, 39 anni, piastrellista e padre di due figli, è stato condannato a 5 anni per il tentato stupro di Gisèle nel 2019. La sua ex fidanzata ha raccontato alla Corte di aver scoperto che l’uomo cercava di aggredirla nel sonno e ha aggiunto: “Per tanto tempo ho avuto le vertigini, non so se sono stata violentata anch’io. Avrò per sempre il dubbio”.

Fabien Sotton, 39 anni, con 16 precedenti penali, è stato condannato a 11 anni per lo stupro di Gisèle nell’agosto 2018. Ha raccontato di essere stato vittima di abusi da parte del padre all’età di 2 anni e di aver vissuto un’adolescenza difficile.

Redouane Azougagh, 40 anni, disoccupato e padre di quattro figli, è stato condannato a 9 anni per due episodi di violenza nel 2019. Ha precedenti per violenza domestica e furto.

Karim Sebaoui, 40 anni, esperto informatico plurilaureato, è stato condannato a 10 anni per stupro e possesso di immagini pedopornografiche. Ha dichiarato alla Corte: “Ero disgustato per quello che avevo fatto” e ha raccontato di aver rifiutato un secondo incontro.

Nizar Hamida, 41 anni, parrucchiere e fattorino, è stato condannato a 10 anni. Ha spiegato di essere stato convinto dal marito che la moglie fosse consenziente.

Nicolas François, 42 anni, giornalista freelance, è stato condannato a 8 anni per violenza e possesso di immagini pedopornografiche. Ha spiegato di essere entrato in contatto con Dominique Pelicot tramite un sito chiuso in seguito al caso.

Vincent Coullet, 42 anni, falegname, è stato condannato a 10 anni per due episodi di violenza. Ha sostenuto che il consenso del marito fosse sufficiente per giustificare le sue azioni.

Husamettin Dogan, 43 anni, padre di un figlio disabile, è stato condannato a 9 anni. Ha detto alla Corte: “Gisèle sembrava morta, ma credevo fosse un gioco”.

Cyprien Culieras, 43 anni, camionista, è stato condannato a 6 anni. Ha ammesso il rapporto sessuale ma ha negato fosse uno stupro, sostenendo che la vittima stesse fingendo.

Simone Mekenese, 43 anni, costruttore e padre di cinque figli, è stato condannato a 9 anni. Era vicino di casa dei Pelicot e Gisèle ha dichiarato: “Non avrei mai pensato che sarebbe venuto a violentarmi”.

La lista prosegue, mettendo in luce storie personali e giustificazioni che delineano un quadro di banalizzazione della violenza e mancanza di consapevolezza rispetto al consenso.

Cendric Venzin, 44 anni, ex soldato della Legione Straniera e poi direttore di un ristorante in Corsica, è stato condannato a 9 anni per aver violentato Gisèle Pelicot due volte, nel 2016 e nel 2018. Inizialmente ha negato le accuse, ma poi ha ammesso le sue responsabilità, dichiarando: “Ora vedo il consenso in modo diverso”.

Lionel Rodríguez, 44 anni, dipendente di un supermercato, marito e padre di tre figli, è stato condannato a 8 anni. Ha raccontato ai giudici di essere stato lui stesso vittima di abusi tra i 12 e i 13 anni da parte del presidente del club di bocce del suo paese. Prima di abusare di Gisèle, l’aveva incontrata tra le corsie del supermercato in cui lavorava, portata dal marito per valutarne l’“attrattiva”.

Dominique Davies, 45 anni, camionista, è stato condannato a 13 anni per aver violentato Gisèle Pelicot in almeno sei occasioni diverse. Ha spiegato di essere stato invitato dal marito della donna per un sopralluogo fingendosi un elettricista.

Jean-Luc La, 46 anni, artigiano e padre di quattro figli, è stato condannato a 10 anni per due episodi di violenza sessuale nel 2018. Ha detto al suo psicologo che per lui lo stupro significava solo una violenza sessuale per strada, sotto minaccia fisica.

Jérôme Vilela, 46 anni, ex commesso di supermercato e vigile del fuoco, è stato condannato a 13 anni di reclusione per sei episodi di violenza tra marzo e giugno 2020. Ha dichiarato che la reiterazione degli atti derivava dal piacere di avere “un corpo inerme, sul quale poter fare di tutto”.

Cyril Beaubis, 47 anni, camionista e consumatore abituale di cannabis, è stato condannato a 9 anni di carcere per una violenza sessuale avvenuta nel novembre 2018. Ha sostenuto di essere stato ingannato dal marito della vittima.

Abdelali Dallal, 47 anni, addetto mensa con gravi problemi di alcolismo, è stato condannato a 8 anni di carcere. Ha ammesso di aver abusato di Gisèle due volte, una delle quali accompagnato dalla compagna, che lo ha aspettato in macchina per oltre un’ora.

Cédric Grassot, 50 anni, tecnico informatico, è stato condannato a 12 anni per violenza sessuale nel 2017. Dopo l’abuso, ha chiesto al marito della vittima dei sedativi per drogare la propria ragazza, dicendo che il suo sogno era che fosse violentata mentre tornava a casa dal lavoro.

Jean Tirano, 52 anni, ex operaio, è stato condannato a 8 anni. Ha dichiarato di non ricordare nulla degli eventi e di essersi trovato in stato di alterazione al momento dell’abuso.

Mathieu Dartus, 53 anni, fornaio e padre di due figli, è stato condannato a 7 anni per aver abusato di Gisèle nell’ottobre 2020. Ha detto: “Non posso negare che si trattasse di stupro”.

Ahmed Tbarik, 54 anni, idraulico ed ex campione di boxe, è stato condannato a 8 anni. Ha cercato di sminuire la gravità del crimine, dicendo: “Non sono uno stupratore, ma se avessi voluto violentare qualcuno non avrei scelto una donna di 57 anni”.

Cyrille Delville, 54 anni, macellaio e padre di due figli, è stato condannato a 8 anni per una violenza sessuale nel 2019, durante la quale Gisèle rischiò di soffocare. Ha dichiarato in aula: “Mi dispiace, sono stato ingenuo, un idiota”.

Thierry Parisis, 54 anni, ex costruttore e padre di un figlio deceduto, è stato condannato a 8 anni. Era stato identificato come sospettato mentre si trovava in una clinica psichiatrica per depressione.

Redouan El Farihi, 55 anni, ex infermiere anestesista, è stato condannato a 8 anni. Ha negato di aver capito che la donna fosse sedata, sostenendo: “Pensavo stesse fingendo di essere morta”.

Patrice Nicolle, 55 anni, elettricista, è stato condannato a 8 anni. Ha detto alla Corte che per lui era “un gioco”, anche se i video lo mostrano abusare della donna mentre era completamente priva di sensi.

Christian Lescole, 57 anni, ufficiale dei vigili del fuoco, è stato condannato a 9 anni. Nei video appare con l’uniforme e fa il segno del pollice in su verso la telecamera.

Patrick Aron, 60 anni, ex operaio, è stato condannato a 6 anni. Ha raccontato di essere stato invitato dal marito per un incontro omosessuale e di essere stato costretto ad abusare della donna per soddisfare Dominique Pelicot.

Thierry Postato, 61 anni, esperto di impianti di refrigerazione, è stato condannato a 12 anni per stupro e possesso di immagini pedopornografiche. Ha dichiarato: “Quando uscirò di prigione, farò un’associazione per dire agli uomini ‘non dimenticate di chiedere il consenso’”.

Philippe Leleu, 62 anni, giardiniere, è stato condannato a 5 anni. Ha raccontato di essere entrato in contatto con Dominique Pelicot tramite un sito online e di aver trovato la situazione “bizzarra”.

Romain Vandevelde, 63 anni, ex camionista, è stato condannato a 15 anni per sei episodi di violenza tra il 2019 e il 2020.

Jean-Pierre Maréchal, 63 anni, ex camionista, è stato condannato a 12 anni per aver utilizzato le stesse tecniche di Dominique Pelicot per drogare e abusare della sua compagna.

Didier Sambuchi, 68 anni, ex camionista, è stato condannato a 6 anni. Ha dichiarato di essere stato ingannato da Dominique Pelicot.

Joseph Cocco, 69 anni, direttore delle vendite in pensione, è stato condannato a 3 anni, due dei quali sospesi. Ha negato di essere consapevole della situazione.

Mohamed Rafaa, 70 anni, ex impiegato di una discoteca, è stato condannato a 8 anni. Ha precedenti per lo stupro della figlia.

Jacques Cubeau, 72 anni, ex vigile del fuoco, è stato condannato a 5 anni. Ha dichiarato: “Credevo fosse un gioco di coppia e che Gisèle si sarebbe poi svegliata”.

Jean-Marc Leloup, 74 anni, ex camionista, è stato condannato a 6 anni. Ha spiegato di aver creduto che la vittima fosse consenziente e ha negato di aver chiamato la polizia per distrazione.

Il caso Pelicot ha svelato non solo la portata degli abusi, ma anche la banalizzazione delle violenze da parte di molti uomini, che giustificavano le loro azioni con il consenso implicito del marito. Gisèle Pelicot è diventata un simbolo di resistenza, scegliendo di rendere pubblica la sua storia per rompere il silenzio sulla violenza di genere.

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