23 Settembre 2024
fonte La Stampa
Andrea Feltre, il ragazzino di 15 anni sparato dalla madre Alessandra Spiazzi non c'è l'ha fatta ed è deceduto per morte cerebrale all'ospedale di Borgo Trento di Verna. Venerdi scorso, il ragazzo era stato raggiunto da un colpo di pistola all'interno della sua casa di famiglia in via Galilei, civico 6, a Vago di Lagnano. A sparare ad Andrea, con la pistola del padre deceduto, era stata la madre 58enne che poi ha rivolto l'arma contro se stessa suicidandosi.
Il giovane era stato trasportato d'urgenza in ospedale date le sue condizioni apparse immediatamente molto critiche, dove è rimasto ricoverato prima di morire da venerdì fino ad oggi. Lo sparo aveva causato danni molto gravi, infatti, sin da subito si parlava di “danno cerebrale irreversibile”. Secondo quanto riportato da La voce di Rovigo, ad Andrea era stata accertata la morte cerebrale da questa mattina e la Commissione si era riunita per decidere sul da farsi. La conferma della diagnosi è arrivata circa 6 ore dopo.
La comunicazione ufficiale della Commissione: “Concluse le sei ore di osservazione previste dalla norma, la seconda riunione della specifica Commissione ospedaliera ha confermato la morte cerebrale del quindicenne di Vago di Lavagno, a cui segue la sospensione di tutte le terapie e dei supporti per le funzioni vitali”. Il giovane era stato sottoposto ad una “terapia di supporto massimale”. Inoltre, è stata autorizzata la donazione degli organi richiesta dal padre del ragazzo.
La dinamica e il movente della strage non sono ancora stati chiariti dagli inquirenti, in quanto Andrea avrebbe potuto essere l'unico a poter raccontare le ragioni del folle gesto. Secondo gli investigatori, l'ipotesi più probabile, è che sia stata proprio la madre del ragazzino, Alessandra Spiazzi, a sparare al figlio per poi togliersi la vita. I vicini di casa hanno testimoniato liti frequenti ma nulla che potesse far pensare ad un simile gesto. Il padre di Andrea e marito della 58enne, Luciano Feltre, è stato ascoltato dai carabinieri come “persona informata dei fatti”. L'uomo ha dichiarato di trovarsi in casa al momento della sparatoria ma di non aver assistito direttamente alla scena. Luciano avrebbe perciò solo udito i due spari fatali.
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