21 Settembre 2024
In esclusiva a Quarto grado sono stati trasmessi degli estratti del video dell'interrogatorio di Filippo Turetta, il ragazzo reo confesso che ha ucciso a coltellate la sua ex fidanzata Giulia Cecchettin. Nell'interrogatorio vengono ripercorse tutte le tappe dell'omicidio: l'incontro con la ragazza, il primo ferimento, le coltellate mortali, il tentativo di suicidio e la fuga in macchina. L'interrogatorio, nel penitenziario di Verona Montorio, risale al 1° dicembre 2023.
Nella prima parte delle dichiarazioni (prime 7 ore), il detenuto Turetta ha raccontato agli inquirenti i dettagli dell'omicidio della 22enne commesso nella notte tra l'11 e il 12 novembre in un parcheggio della zona industriale di Fossò, in provincia di Venezia. "Stavamo tornando a casa sua, ci siamo fermati in un parcheggio. Volevo darle un peluche in regalo ma lei si è rifiutata di prenderlo. Mi ha detto che dovevo smetterla di dedicarmi così tanto a lei", ha dichiarato Turetta con lo sguardo fisso a terra senza “mai versare una lacrima”. "Ero molto arrabbiato, ho preso il coltello che avevo sulla tasca posteriore del sedile e sono uscito di corsa. Lei ha iniziato a correre, l'ho afferrata per un braccio. L'ho minacciata, poi le ho dato una coltellata sul braccio", ha aggiunge l'assassino di Giulia.
Dopo il primo ferimento di Giulia, Filippo Turetta ha raccontato il viaggio in macchina verso il luogo dell'omicidio: "Mentre andavamo da Vigonovo a Fossò si è un po’ alzata e si è messa seduta. Urlava e io ho rallentato, quasi a fermarmi in mezzo alla strada. Poi ha iniziato a dirmi che ero pazzo e di lasciarla andare“. Inoltre, ha dichiarato di averle tappato la bocca con dello scotch dopo il tentativo disperato della ragazza di chiedere aiuto: “Si stava toccando la testa… ho provato a metterle un pezzo di scotch in bocca. Ha provato a toglierselo, è uscita dalla macchina e ha iniziato a scappare. Sono sceso di corsa per fermarla, aveva iniziato a urlare e chiedere aiuto".
Filippo Turetta ha poi proseguito con il racconto terrificante dell'uccisione di Giulia a partire dalle decine di coltellate inferte sul suo corpo fino a causarne il decesso. “Avevo preso un altro coltello perché il primo si era rotto e ho iniziato a rincorrerla. È caduta, mi sono abbassato su di lei e ho iniziato a colpirla con il coltello. Le ho dato una decina di coltellate sul collo, sopra il collo, sulle spalle, sulla testa e faccia. Era rivolta verso di me e si proteggeva con le braccia. L'ho anche colpita sulla nuca”. Dopo aver mimato il gesto delle coltellate agli inquirenti, ha rivelato che “l'ultima coltellata che le ho dato era su un occhio e ho smesso subito, mi faceva troppo senso".
“Non avrei mai pensato di farle questo. Ho spento il suo cellulare, non riuscivo a trovarlo: ho provato a scuoterla…a urlarle, ma non rispondeva. Ho gettato il coltello e il suo telefono. A poca distanza da Fossò mi sono accorto che mi stavo sporcando un po’: ho guardato e ho visto che mi usciva un po’ di sangue. Mi ero reso conto di quello che avevo fatto… volevo allontanarmi il più possibile", ha poi dichiarato l'assassino. In seguito ha ripercorso i momenti di quella notte, dal tentativo di suicidarsi alla fuga in auto verso la Germania.
“Avevo cercato un posto abbastanza isolato sia per nascondere il corpo e sia per provare a suicidarmi. Sono arrivato li dove è stata trovata, mi sono fermato in mezzo alla strada e ho provato a suicidarmi con un sacchetto di plastica legato con dello schotch. Non ci sono riuscito e sono scappato, non sono molto coraggioso. Anche nei giorni successivi rimandavo. Sono arrivato nella notte a Monaco guidando tutto il giorno”, ha confessato Filippo Turetta
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