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Strage di Paderno Dugnano, la ricostruzione del 17enne killer: “Papà mi urlava di chiamare i soccorsi, l'ho colpito alle spalle”

La tragica confessione di Riccardo, il pluriomicida 17enne che accoltellato madre, padre e fratello. Il killer, però, aveva un altra versione dei fatti: “Volevo raccontare che era stata mamma ad uccidere il papa e mio fratello Lorenzo”

03 Settembre 2024

Triplice omicidio Paderno Dugnano, il 17enne confessa: “Sono stato io, in casa mi sentivo un corpo estraneo, ci pensavo da un po’”

Fonte: Facebook, @Essere donna

Il padre di Riccardo, una volta arrivato sulla scena dell'omicidio del figlio minore e della moglie, chiede al figlio di chiamare i soccorsi. Riccardo però non lascia il coltello: “L'ho visto piegarsi verso il corpo della mamma e l'ho accoltellato alle spalle”. Altri colpi “soprattutto nella zona del collo” per ucciderli “perché non volevo che soffrissero”. Questa è la tragica confessione di Riccardo, il ragazzo di Paderno Dugnano che ha sterminato la sua famiglia la notte tra sabato e domenica. Gli inquirenti indagano anche “da un punto di vista sociologico” poichè il delitto è “ancora senza un movente dal punto di vista giudiziario“.

Strage di Paderno Dugnano, la ricostruzione del 17enne killer, un ragazzo “come tanti”

Un ragazzo “come tanti“ raccontano amici e parenti, “non è emerso alcun presagio di conseguenza di questo livello”. Il giorno dopo della strage, Riccardo avrebbe avuto il compito di recupero di matematica. “Non era eccessivamente preoccupato”, racconta il nonno paterno. “Anche se i genitori erano esigenti, soprattutto la mamma, stiamo parlando di una pressione normale, di un attenzione verso lo studio che non era un' ossessione”, affermano i parenti. Si cerca di scavare all'interno della sua vita “apparentemente normale“, scandagliando possibili segnali di devianza non colti come, il riferimento durante la confessione, al suo “desiderio di andare a combattere in Ucraina”. I carabinieri svolgeranno accertamenti soprattutto sui suoi dispositivi informatici. Il 17enne si trova ora in custodia al centro di prima accoglienza, dove psicologi ed educatori sono a lavoro per aiutarlo ad elaborare quello che è successo.

L'altra versione del killer

Quella notte, intorno all'1:55, all'operatore sanitario dice: “Mio padre ha accoltellato mia madre e mio fratello”. Il centralinista lo interroga sulle loro condizioni: “Sono vivi?” “No. neanche mio padre - risponde il ragazzo - Sono morti, sono morti”. L'operatore domanda se “si è ucciso”. “No l'ho ucciso io”, risponde il killer. A quel punto la telefonata prosegue per diversi minuti mentre il centralinista cerca di tenere il ragazzo al telefono fino all'arrivo dei carabinieri, che lo trovano in strada, con ancora il coltello tra le mani. Il piano di Riccardo era però diverso da quello che ha raccontato: “Volevo raccontare che era stata mamma a uccidere il papà e mio fratello Lorenzo. Poi avrei detto che l'avevo colpita con il coltello.” Sul posto, i carabinieri, trovano il corpo del papà quasi alla soglia della cameretta, Lorenzo sul letto, nella parte destra della stanza, sotto l'armadio a ponte e quello della mamma, a metà strada, sul pavimento. “In linea generale c'è più solitudine tra i ragazzi. Il perché è la grande domanda di questo caso. I giovani manifestano un malessere importante, che soprattutto per gli aspetti che riguardano la socialità è in aumento“, spiega la pm Ditaranto.

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