26 Giugno 2024
Alla baby gang, specializzata in rapine delle collanine agli studenti davanti alla stazione ferroviaria di Brignole, Genova andava ormai stretta. E così aveva pianificato la trasferta nel dettaglio: prendere l’aereo da Linate il 30 maggio, per Malta, e dopo aver derubato più coetanei possibile nei locali alla moda dell’isola, tornare in Italia il 3 giugno. Così com’erano stati individuati, laggiù, gli alloggi in cui dormire e rifugiarsi. Ma il gruppo di ragazzi, fra i 17 e i 24 anni, partito dalla Lanterna per portare lo scompiglio all’altro capo del Mediterraneo, non aveva fatto i conti con luk titolare di uno dei night assaltati e con le telecamere dei locali in cui sono avvenute le razzie. Quattro giovani sono stati arrestati sull’isola. Mentre il quinto, che era riuscito a fuggire allarmato dal primo intervento delle autorità maltesi, è stato fermato a Linate. Nella sua valigia sono state trovate molte delle collane d’oro rubate. Tanto che, ultimate le indagini, la procura maltese ha emesso nei suoi confronti un mandato d’arresto europeo e gli investigatori della squadra mobile di Genova, pochi giorni fa, hanno rintracciato il ventiquattrenne nella sua abitazione di Rivarolo. I reati ipotizzati a vario titolo sono pesanti come macigni: associazione a delinquere, rapina e ricettazione.
Una vicenda che accende luci diverse su alcuni giovani che, nei mesi scorsi, erano già finiti al centro delle indagini sulle rapine messe in atto nella zona di Brignole. Dove ragazzini e adolescenti venivano presi di mira e derubati, a volte violentemente, di telefonini, braccialetti e catenine. Un aspetto sul quale gli investigatori della squadra mobile stanno indagando a fondo. Così da comprendere come sia avvenuto un salto di qualità almeno in parte inatteso. Con l’organizzazione di un lungo fine settimana di razzie a più di mille chilometri di distanza. Per il quale due dei cinque sono già stati condannati dal tribunale di Malta rispettivamente a un anno e a 9 mesi di reclusione. Mentre per il ventiquattrenne, ora difeso dagli avvocati Paolo Amerigo Marulli di San Cesario Carniglia e Carlo Lago, si attende di comprendere se le autorità maltesi chiederanno l’estradizione.
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