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Pozzolo: "A sparare a capodanno fu Pablito Morello, ex caposcorta di Delmastro", la "verità" del deputato dopo 4 mesi e mezzo

Dopo quattro mesi e mezzo dallo sparo, il deputato indica il nome del poliziotto che sparò accidentalmente

14 Maggio 2024

Pozzolo, parla un testimone: "Lo sparo è partito 20 secondi dopo che ha estratto l'arma", Delmastro in procura a Biella

Fonte foto: Imagoeconomica.it

Dopo quattro mesi dallo sparo di Capodanno, il deputato Pozzolo rivela alla Procura il nome dell'artefice dello sparo. Il nome sarebbe quello di Pablito Morello, poliziotto penitenziario che fa da capo scorta al Sottosegretario della Giustizia Andrea Delmastro. Per il deputato, sarebbe stato lo stesso Morello a far esplodere il colpo dal revolver regolarmente detenuto da Pozzolo, nei confronti del genero di Morello, Luca Campana.

Pozzolo: "A sparare a capodanno fu Pablito Morello, ex caposcorta di Delmastro"

La dichiarazione è avvenuta ieri, quando Pozzolo, unico indagato, è stato convocato in procura a Biella per l'interrogatorio del primo pomeriggio. Un interrogatorio durato oltre quattro ore, che ha rilasciato l'informazione più importante: "E' stato Morello a prendere in mano la pistola e a sparare accidentalmente un colpo", ha dichiarato Pozzolo. Gli inquirenti ne stanno ora confermando la veridicità. Le accuse a Pozzolo sono state mosse, fin dall'inizio, da Campana e Morello. La versione del ferito, compagno della figlia del capo scorta di Delmastro, risulta attendibile dagli inquirenti. I testimoni non imparentati con il Morello, Davide Zappalà (assessore comunale a Biella) e Luca Zani (consigliere comunale) hanno dichiarato di non aver visto da quale mano partì il colpo della North American arms LR22 di Pozzolo.

La perizia balistica dell'accusa

Viene da chiedersi, tuttavia, come mai il deputato abbia fatto il nome solo dopo quattro mesi dall'accaduto. Pozzolo ha dichiarato che si aspettava fosse Morello a farsi avanti e a rivendicare la paternità dell'azione. "Parlerò quando saranno conclusi gli accertamenti scientifici", aveva dichiarato due mesi fa Pozzolo, che ha effettivamente tenuto fede alla sua parola. Il primo esame effettuato è stato lo stub, che se non viene fatto a tutte le persone presenti in un ambiente chiuso, rischia di risultare poco incisivo. Poi è arrivata la prova del Dna, che ha denunciato le tracce di tre profili diversi. A inchiodare Pozzolo è però la versione della perizia balistica dell'accusa, svolta da Raffaella Sorropago, che ha stabilito che la versione del ferito fosse concordante con le tracce lasciate sul tavolo dell'arma. La contro perizia della difesa ha però prontamente confutato la tesi. E' in questo clima che Pozzolo, nella giornata di ieri, si è deciso a parlare

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