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Genova, boss del narcotraffico scarcerato per un errore informatico, il pm se ne accorge e lo fa arrestare

Il quarantenne di origine albanese è considerato un soggetto pericoloso dalla Dda. E' accusato anche di aver fatto sequestrare un complice per ucciderlo

30 Aprile 2024

Genova, boss del narcotraffico scarcerato per un errore informatico, il pm se ne accorge e lo fa arrestare

La mancata notifica dell’interrogatorio davanti al gip di Roma, al difensore del boss di uno dei cartelli di narcos protagonisti degli ultimi traffici di cocaina dal Sudamerica al porto di Genova, per poco non ha rimesso in libertà Ardian Sufaj, cittadino albanese di 40 anni. Prima che venisse scarcerato da Rebibbia, però, il sostituto procuratore della Dda Federico Manotti con un decreto di fermo è riuscito a farlo restare in cella. «Esistono gravi indizi di colpevolezza e bisogna evitare - così ha scritto il pm nella sua richiesta di convalida - che l’indagato faccia perdere nuovamente le proprie tracce». Il fermo verrà impugnato dai difensori di Sufaj, gli avvocati Nicola Giribaldi e Riccardo Caramello: «Lo faremo nei prossimi giorni perché a nostro avviso il pericolo di fuga non sussiste», annunciano.

Sufaj, ritenuto un soggetto pericoloso dalla Direzione distrettuale antimafia, era stato colpito da mandato di cattura internazionale a maggio 2023, perché quando la sua gang era stata smantellata era fuggito in Albania. La polizia del paese delle Aquile era riuscito ad arrestarlo dopo poche settimane, ma prima di estradarlo - e portarlo a Roma - erano trascorsi parecchi mesi. Una volta in Italia, al momento dell’interrogatorio di garanzia - fissato il 15 febbraio scorso, davanti a uno dei giudici delle indagini preliminari della capitale - però è stato commesso un errore formale. Per un guasto informatico la cancelleria del gip non ha inviato la pec che avvisava il difensore di Sufaj, l’avvocato Giribaldi, dell’interrogatorio. E così all’indagato è stato assegnato un legale d’ufficio. Appena il difensore titolare si è accorto del pasticcio, ha immediatamente chiesto la nullità della convalida dell’arresto al Riesame. Ottenendo la scarcerazione del suo assistito. Ma un attimo prima che il narcotrafficante tornasse in liberà è arrivato il fermo di Manotti che lo ha tenuto in cella.

Secondo la Direzione distrettuale antimafia, è stato Sufaj a far rapire un dipendente dell’Università di Pisa suo amico e complice. Un sequestro di persona avvenuto alla fine del 2022 alla Marina di Sestri Ponente, e che prevedeva un solo epilogo: la morte dell’ostaggio, per dare una lezione a chi aveva rubato la cocaina (ben cento chilogrammi) che la banda aspettava nel porto di Genova dall’Ecuador. L’ultimo atto di un piano che i trafficanti credevano di aver studiato in ogni minimo particolare e che doveva portare al controllo delle banchine all’ombra della Lanterna. Per questo i componenti del cartello avevano chiesto all’impiegato universitario di presentargli un portuale che, in cambio di tanti soldi (duecentomila euro solo per il primo carico), avrebbe portato lo stupefacente fuori dal terminal di Pra’. Invece di un complice, però, il complice gli aveva presentato un finanziere che operava sotto copertura per conto della Dda. Nome in codice del militare infiltrato: Gian. Per gli investigatori, dopo lo sgarro subito, le intenzioni di Sufaj erano palesi. Ci sono le intercettazioni a dimostrarlo. Il boss aveva dato ordini precisi ai suoi sottoposti, dopo che il tizio che gli avevano presentato per portare la droga fuori dal porto era sparito. E con lui lo stupefacente «Portami la merce perché qua si rischia grosso - aveva urlato al “professore” -. Facciamo con le cattive? Se non hai la mia merce devi darmi i soldi, fino all’ultimo centesimo». Il capo dei capi voleva l’indirizzo di casa del portuale e a un altro componente della banda aveva detto di andare a Pisa a prendere l’universitario, dato che ormai lo considerava un traditore. «Portalo a Genova», gli ordinò. E così fece. L’ostaggio si salvò soltanto grazie al fatto che la Dda non lo aveva lasciato solo.

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