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Genova, presa la banda dello schiumogeno, con lo spray mandava in tilt gli allarmi negli appartamenti

L'ultimo furto in casa di un imprenditore: bottino un milione di euro. La squadra mobile ha recuperato la refurtiva di almeno quattro colpi. Ora è caccia ai basisti

24 Febbraio 2024

Genova, presa la banda dello schiumogeno, con lo spray mandava in tilt gli allarmi negli appartamenti

Il blitz va in scena mattina all’alba, non lontano dal “Baretto” di corso Italia a Genova. La squadra mobile intercetta un’auto sospetta, già segnalata nell’ambito delle indagini sui furti in appartamento, e la controlla, trovando all’interno i sospetti autori di un furto segnalato alla centrale: centocinquantamila euro in contanti, Rolex da collezione, diamanti e oro per un valore complessivo superiore al milione. È il bottino dell’ennesimo colpo che la “banda dello schiumogeno” (così l’hanno ribattezzata gli inquirenti) ha messo in a segno nel quartiere di Albaro e però stavolta gli agenti arrivano prima, bloccando i ladri sul fatto. Entrambi finiscono in carcere, ma le indagini dei poliziotti portano a un box nel quartiere di Marassi dove i malviventi nascondevano altra refurtiva: centinaia di migliaia di euro in gioielli e contanti, ai quali la polizia sta cercando di dare un proprietario. La sensazione è che i due albanesi formassero, forse con altri complici, una banda specializzata nei furti in appartamento, il cui modus operandi è una specie di firma. Sapevano infatti disinnescare gli allarmi sonori in case e ville con una speciale schiuma che rendeva inoffensivo anche il più sofisticato sistema di segnalazione. Il resto poi lo facevano flessibile e fiamma ossidrica, usate con grande abilità e capaci di aprire anche le casseforti più robuste. Nel garage di Marassi, infatti, c’era un vero e proprio prontuari di attrezzi, compresi i binocoli a infrarossi determinanti per spiare le vittime ma anche bombole, fiamme ossidriche, arnesi atti allo scasso e ogni genere di utensile necessario per mettere a segno un furto in abitazione. E non è un caso che la maggior parte delle persone derubate si trovasse in vacanza o quando è stato messo a segno il furto. Come lo stesso imprenditore di Albaro vittima del furto da record dell’altra notte. Era a sciare quando gli agenti della Mobile lo hanno contattato per riferirgli che il suo appartamento era stato svaligiato. Ora, tornato a Genova, dovrà sporgere denuncia e fare l’inventario. Ma il bottino, secondo i primi riscontri, supera il milione di euro.
Non solo. Nel garage gli agenti della Mobile hanno trovato le prove di almeno altri quattro furti. Ma sono più di dieci quelli per cui è sospettata la banda dello schiumogeno. I due albanesi sono finiti in carcere e domani incontreranno i legali Chiara Coppa e Simona Correa. In manette sono finiti Ervin Ziaj di 35 anni, residente da tempo in Italia, e Mentor Smaci Pantisano di 39 anni. Il primo era una insospettabile operaio edile specializzato nel montaggio e smontaggio dei ponteggi; il secondo invece, sospettano gli inquirenti, un ladro trasfertista arrivato dall’Albania appositamente per mettere a segno i furti. Entrambi nelle prossime ore saranno sentiti dal giudice per la convalida dell’arresto. Avranno molte domande alle quali rispondere, poiché gli investigatori stavano addosso da tempo alla coppia e li sospettano autori di altri raid. La polizia sta inoltre dando la caccia ai possibili basisti dei furti. E questo, lo abbiamo premesso, in primis perché molte delle persone derubate erano fuori Genova durante i colpi. 

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