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(Le) Breuil-Cervinia, il trionfo del wokismo/cancellismo più becero e provinciale, ma in salsa Le Roi Soleil (Le)

Ovviamente chisssenestrafotte del dettagliuccio che Cervinia non solo è diventato dal dopoguerra un marchio di fabbrica per il turismo sciistico e montano noto in mezzo mondo

30 Novembre 2023

(Le) Breuil-Cervinia, il trionfo del wokismo/cancellismo più becero e provinciale, ma in salsa Le Roi Soleil (Le)

Ecco, vien da dire; anche le pulci hanno la tosse. Non tanto pulci perché provenienti da piccoli centri, ci mancherebbe, ma pulci almeno in confronto ai giganti americani, che aimé negli ultimi vent'anni sono soprattutto affetti da gigantismo delle BOIATE.
Non paghi delle cime (è il caso di dire) di RIDICOLAGGINE raggiunte oltreoceano (e di violenze, culturali e materiali, ma transeat) dagli americhesi e dalle loro idiozie letali per ogni cervello minimamente in bolla, ecco che VOILÀ, ci perviene anche la cotoletta valdostana con tanto di farcitura cretinetta di pulsione imitativa (delle cretinerie ovviamente, mai una volta che si tenti di imitare qualcosa di utile, per carità, fossimo matti).
Cotoletta pure con manie di grandezza modello Re Sole: et voilà! Ci diamo pure ai cambi di toponomastica, come fanno i regnanti, mica pizza e fichi, ma che dico pizza e fichi: VIN BRÜLÉ!

Il minimo antefatto in estrema sintesi: vari esponenti delle istituzioni locali valdostane ad un certo punto della primavera scorsa si svegliano col prurito irresistibile di farla finalmente finita con Benito Mussolini, col fascismo romano e con il regime di autarchia seguito alle INIQUE SANZIONI del post conquista dell'Etiopia dal 1936 ed oltre, e si lanciano nella irredimibile crociata di restituire al paesello di LE BREUIL (a cui i mostri romani aggiunsero il più maschio e littorio "CERVINIA") quel "LE" che fa tanto francesino e che ci piace tanto e senza il quale MORIREMO TUTTI. E quindi giù con consigli comunali, provinciali, regionali autonomi, conciliaboli carbonari filofrancesi, logge valligiane, bar, ristoranti (anzi restaurants), alpeggi, stalle, fienili, malghe, chalet e skylift. Decisione presa! Come disse BENITO: NOI TIREREMO DIRITTO: via CERVINIA (o meglio la denominazione attuale, che è appunto, per salvaguardare ANCHE la tradizione, BREUIL-CERVINIA) e giù un bel monte-ore di dibattiti nelle sedi istituzionali, pagati dal contribuente, per metterci dentro la preposizione a due lettere: L E. Minchia, verrebbe da dire, anzi PARBLEU, anzi MECOJÒN!

OVVIAMENTE chisssenestrafotte del DETTAGLIUCCIO che Cervinia non solo è diventato dal dopoguerra un marchio di fabbrica per il turismo sciistico e montano noto in mezzo mondo, anche perché ovviamente richiama al Monte Cervino, che si pensi, è un attimino quel che richiama turisti da tutto il mondo, manco da mezzo, ma pure il dettagliuccio che pure se CERVINIA fosse stato il cognome di uno spazzacamino è palesemente più unico e ricordabile di LE BREUIL, che al di là persino di una certa difficoltà di pronuncia nei non francofoni, oggettivamente come nome di luogo si ricorda mediamente quanto un qualunque LE PONT, LE MONT, LE PIRLÒN.

Ma il bello non finisce qui.
Il presidente della Regione autonoma, Renzo Testolin (cognome presumibilmente veneto) e il sindaco del Comune di Valtournenche, di cui Breuil-Cervinia è frazione, Elisa Cicco (noto cognome tipicamente valdostano de noantri), al di là delle eventuali responsabilità nel buffo caso, delle disattenzioni o delle sottovalutazioni e dei delirium tremens di qualcuno, fanno clamorosa marcia indietro. Dopo lo sputtanamento generale, dopo che persino il simpatico e magari poco credibile ministro Danielona Santanchè ha pure fatto un buffissimo video dove more solito abusa di termini angloloidi da milanesi imbruttiti (ma stavolta, caso unico, ci ha pure ragggione, mirabile dictu) e soprattutto dopo che 9,9 residenti in area Valtournenche, oltretutto tenuti all' oscuro della simpatica iniziativa, si stavano per incazzare... anche solo per la GENIALATA di cambiare ogni documento e intestazione, oltre al "BRAND POSITIONING" con la fonduta di formaggio.
Macché. Et VOILÀ, altro giro di valzer, anzi di grolla: DIETROFRONT (pronunciare alla francese): mo ci adopereremo per rimediare ALLA SESQUIPEDALE VACCATA.
Meno male, va là.

E meno male che ancora in Italia ci si rende conto abbastanza in fretta delle scemenze più scoppiettanti. Mica sempre eh, anzi quasi mai, ma almen talvolta in materia di de minimis o meglio de buffonibus.

Ma ci si chiede: fino a che punto IL BECERUME WOKISTA/CANCELLISTA alberga in certi crani aerati non solo di tonificante aria montagnina?
A quando le revisioni PURE di:
-AOSTA; velato ma intelligibile CATCALLING valligiano
-TORINO; diminuito richiamo sessista al toro da monta piemontese
-CUNEO: vergonosa allusione a membro maschile oppure ad un deretano nuovo, in dialetto norditalico
-MILANO; perfido sottotraccia omofobbbo risuonante alla volontà di possesso di ano altrui
-LUGANO; stesso problema, ma in salsa bernese
-VERONA; palese bodyshaming di ogni ragazza a nome Vera, che avrà pure il diritto di offendersi, tanto a noi cosa costa cambiare il nome alla città
-VENEZIA; palesissima esposizione maschilista di malattia venerea di una non identificata ZIA, ma parimenti degna di tutela, dovuta evidentemente alle more del patriarcato
-BOLOGNA; che fa quadrata rima con vergogna!
-ROMA; più fascista de così se crepa proprio. Lèvate. Anzi, LEVÀTEJE ER VINO.

Sorge dunque la impellente esigggenza: per favore, WOKISTI-CANCELLISTI/E (+ schwa) SALVATECI dalla MAREA NERA E DAL MASKIO TOSSSIKO, SUBBBITO!
Hai visto mai che poi così, tanto per cambiare, ci dimentichiamo che l'olio d'oliva per condire la pasta costa il doppio, letteralmente, di un anno fa. No, sai, salviamo LE BREUIL, prima. Anzi il LE, visto che il BREUIL già ci stava, e pure prima del CERVINIA, si ripeta qui in chiusa.
Le Roi Soleil, o sia detto in italiano il Re Sole, bisogna saperlo fare.
Mamma mia.

Di Lapo Mazza Fontana.

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