03 Agosto 2023
Il 39enne colpevole di aver travolto e ucciso Chris Abom Obeng a Negrar di Valpolicella, provincia di Verona, è stato arrestato. Fatali le telecamere ed i resti dell'auto trovati per strada dopo che negli ultimi giorni aveva fatto discutere lo stato di libertà dell'uomo nonostante fosse indagato. In realtà si stava solo aspettando di ricostruire la dinamica dei fatti, prassi che vuole il suo tempo e che ha portato all'inevitabile arresto del pirata, che ha travolto il 13enne ed i suoi sogni di gloria di diventare un calciatore.
Chris Abom Obeng è stato ucciso la sera del 31 luglio nel veronese, dopo che Davide Begalli l'aveva travolto con la sua auto e lasciato agonizzante per terra. L'uomo si era difeso: "Non sono scappato, ho sentito un colpo ma non ho visto nulla", aggiungendo: "Preferirei essere morto io, al suo posto, credetemi". Begalli è agli arresti domiciliari dopo che la dinamica dell'incidente è stata ricostruita per intero.
I rilievi avevano originariamente scoperto la targa, poi dopo un'ora rintracciato il conducente ed infine sequestrato il mezzo. Sulla vettura che guidava e su di un palo della segnaletica sono stati rinvenute tracce di sangue nonché resti di un fanale anteriore e di uno specchietto retrovisore sulla strada, appartenenti all'auto che ha travolto il povero Obeng. Una telecamera, oltre a dare con certezza l'orario del fatto (21:30) ha permesso di scoprire che il veicolo si allontanava subito dopo l’incidente in direzione di Verona, mentre un'altra lo immortalava frontalmente un quarto d'ora dopo.
Un lettore ottico ha permesso di individuare il mezzo la mattina seguente con il fanale anteriore rotto mentre Begalli la utilizzava per andare al lavoro ed un'altra aveva ripreso il mezzo la mattina antecedente il fatto, totalmente integro. Tutti elementi che hanno consentito di risalire al 39enne, indagato per omicidio stradale, fuga in caso di incidente e omissione di soccorso e su cui ora pende l'ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Verona.
Subito dopo l'individuazione del pirata si è scoperto che questo aveva precedenti per droga e guida in stato di ebbrezza. Il 39enne, un operaio edile, spacciava in passato sostanze stupefacenti. L'auto era intestata alla madre, una donna di 64 anni. Begalli ha alla fine ammesso di esser stato lui il colpevole dell'incidente, coi medici che hanno sostenuto che se il giovane fosse "stato soccorso in tempo, si poteva salvare".
Obeng però è morto la mattina seguente, venendo notato in ritardo da dei passanti che hanno allertato sanitari del 118 e forze dell’ordine che lo hanno vanamente ospedale di Borgo Trento dove le cure non sono bastate.
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