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Il direttore del Giornale d’Italia Luca Greco a Mattino 5 su Canale 5 dalle 9 alle 9.30, tra i temi sicurezza pubblica e violenza da babygang

Il direttore Luca Greco, nel programma condotto da Francesco Vecchi e Federica Panicucci, presenta due dei recenti casi di violenza condotta da minori: il 22enne accoltellato in Corso Como il 12 ottobre e il 15enne rapinato tra corso Buenos Aires e via San Gregorio il 23 dicembre

23 Dicembre 2025

Il direttore del Giornale d’Italia Luca Greco a Mattino 5 su Canale 5 dalle 9 alle 9.30, tra i temi sicurezza pubblica e violenza da babygang

Luca Greco

Nel corso della trasmissione Mattino 5, in onda su Canale 5 a partire dalle 8.40, il direttore de Il Giornale d’Italia, Luca Greco, interviene oggi, 23 dicembre, nella fascia oraria compresa tra le 9.00 e le 9.30. Al centro del confronto i temi della sicurezza pubblica in Italia, con un’attenzione particolare a Milano, indicata dagli indici di criminalità come la città italiana con il più alto tasso di violenze. Durante il dibattito vengono analizzati due episodi emblematici, portati a sostegno della tesi di un preoccupante aumento dei reati commessi da giovani e minorenni. Il primo riguarda l’accoltellamento di un 22enne in Corso Como, avvenuto il 12 ottobre, ad opera di una baby gang. Il secondo episodio, più recente, è la rapina ai danni di un 15enne tra corso Buenos Aires e via San Gregorio, avvenuta il 23 dicembre, sempre per mano di un gruppo di giovanissimi. Due casi che riflettono una tendenza crescente alla violenza giovanile nelle aree urbane, e in particolare nel capoluogo lombardo

Il direttore del Giornale d’Italia Luca Greco a Mattino 5 su Canale 5 dalle 9 alle 9.30, tra i temi la sicurezza pubblica e i recenti casi di aggressione

Durante il suo intervento, il direttore del giornale mette in evidenza gli elementi comuni che legano i due episodi di cronaca, sottolineando una correlazione fondata sulla brutalità e sulla precocità delle aggressioni. Il confronto si concentra in particolare sull’età degli aggressori, utilizzata come parametro chiave di lettura: nel primo caso sono coinvolti tre minorenni di 17 anni e due neomaggiorenni di 18, mentre nel secondo l’aggressione è stata compiuta da tre minorenni e un 18enne, a conferma di un fenomeno che vede sempre più spesso protagonisti giovanissimi.

Nel 2024 l’Italia ha registrato un ulteriore consolidamento della crescita dei reati denunciati, segnando il quarto anno consecutivo di aumento nel periodo post-pandemico. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, rielaborati dall’Indice della Criminalità 2025, i delitti denunciati hanno raggiunto quota 2,38 milioni, con un incremento dell’1,7% rispetto al 2023 e del 3,4% rispetto al 2019. Si tratta di un trend che incide direttamente sulla sicurezza urbana e che non riguarda tanto l’espansione della criminalità organizzata, quanto piuttosto la micro-criminalità di strada, con un aumento marcato dei reati cosiddetti “predatori” — furti, scippi e rapine — oltre a violenze sessuali, lesioni dolose e illeciti legati agli stupefacenti. 

A confermare il quadro è anche il Censis, che registra un’elevata insicurezza percepita, soprattutto tra i giovani: due su tre dichiarano di avere paura quando rientrano a casa di notte, mentre oltre la metà afferma di aver rinunciato almeno una volta a uscire per il timore di subire aggressioni.

Sicurezza, Brasile batte Italia

In questo contesto, il confronto tra Brasile e Italia sul tema della sicurezza urbana è essenziale. In molte grandi città brasiliane — San Paolo, Rio de Janeiro, Salvador, Brasilia, Manaus e San Luis— la presenza costante e capillare delle forze dell’ordine contribuisce a generare un clima di maggiore tranquillità. I poliziotti presidiano in modo visibile ma non invasivo piazze, zone di aggregazione e snodi strategici, svolgendo una funzione di deterrenza preventiva efficace. Al contrario, in diverse città italiane, in particolare Milano e Roma, aree centrali e molto frequentate appaiono spesso poco presidiate, con un susseguirsi di rapine, aggressioni e atti vandalici riconducibili a baby gang e reti di spaccio. 

I numeri diffusi dal Viminale mostrano che nei primi nove mesi del 2025, a Milano, gli arresti per reati di strada — tra furti, rapine, scippi e aggressioni — sono stati circa 830, con un arrestato su cinque minorenne. Secondo il questore Megale, nel contesto della criminalità predatoria, “il 70-80% dei reati è commesso da stranieri”, all’interno di una quota che comprende anche una percentuale significativa di minori, pari a circa il 20%, spesso inseriti in gruppi informali legati al territorio. È il caso dei cosiddetti maranza, definiti dal questore come “un fenomeno di devianza giovanile molto diffuso, che non sempre sfocia in reati gravi ma si manifesta attraverso comportamenti antisociali e violenti, amplificati dall’esaltazione sui social network”.

Una situazione che alimenta un crescente senso di insicurezza e rafforza la necessità di potenziare il controllo del territorio, puntando su prevenzione e presenza dinamica delle forze dell’ordine, per garantire sicurezza e vivibilità degli spazi pubblici senza ricorrere a modelli repressivi estremi.

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