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TheBorderline, perquisizioni nella sede della società e nelle case dei 4 youtuber. Di Pietro minacciato di morte via social

I carabinieri cercano telefonini e apparecchiature per la registrazione dei filmati. Il legale di Di Pietro: “La Lamborghini aveva la precedenza”. Sui social monta l’odio

16 Giugno 2023

TheBorderline, perquisizioni nella sede della società e nelle case dei 4 youtuber. Di Pietro minacciato di morte via social

Fonte: Repubblica

La famiglia di Matteo Di Pietro, il guidatore della Lamborghini indagato per omicidio stradale, tenta una sorta di contrattacco. “Matteo è figlio di una famiglia per bene, il papà è un dipendente del Quirinale”, ha spiegato l'avvocato Francesco Consalvi, nominato dal padre, Paolo, dipendente della Presidenza della Repubblica con mansioni amministrative nella Tenuta di Castel Porziano. La difesa arriva mentre monta l’odio sui social, con Di Pietro che è stato raggiunto da minacce di morte.

Verrà verificato se sugli smartphone ci sono video girati al momento dell’impatto

Nel frattempo sono scattate le perquisizioni, sia nelle abitazioni dei giovani sia nella sede della società TheBorderline, marchio sotto cui venivano registrate le sfide social sempre più pericolose dei 4 youtuber. La procura ha delegato i carabinieri a perquisire le case dei quattro ragazzi (Matteo Di Pietro, che si trovava al volante, Vito Loiacono, al suo fianco, e anche quelle degli altri membri del gruppo, Marco Ciaffaroni e Leonardo Golinelli) per cercare telefonini e apparecchiature per la registrazione di filmati e materiale poi finito sui canali social. Nelle prossime ore sarà affidato l'incarico ad un consulente con l'obiettivo di verificare anche se, sugli smartphone, ci siano video girati nei momenti dell'impatto, o in quelli immediatamente precedenti o successivi.

Il legale di Di Pietro: “La Lamborghini aveva la precedenza. Nessuna traccia di eccitanti”

Matteo di Pietro è indagato per omicidio stradale con l'accusa di aver  ucciso il piccolo Manuel Proietti, di 5 anni. L'avvocato Consalvi aggiunge alcune precisazioni: "È giusto fare chiarezza su alcuni punti. Il primo tra tutti, immortalato nelle foto dell’incidente è che la guidatrice della Smart viaggiava nella corsia opposta a quella su cui marciava la Lamborghini e che a lei sarebbe spettato dare la precedenza. In secondo luogo c’è la questione relativa al test sulle sostanze stupefacenti e alcol. Non vi erano tracce nel mio cliente di eccitanti o simili, diversamente l’autorità giudiziaria sarebbe pesantemente intervenuta con qualche misura cautelare. Così non è stato”. Sul fronte investigativo la maggiore novità riguarda la consulenza tecnica sul veicolo: il pm sta effettuando l’incarico che dovrà rispondere ad alcuni interrogativi: velocità, diritti di precedenza, stato dei veicoli. All’incarico parteciperà (come prevede la legge) la difesa dell’indagato

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