29 Maggio 2023
Ospedale Sesto San Giovanni - foto @imagoeconomica
Una neonata nata da poche ore è stata abbandonata nel parcheggio dell’ospedale di Sesto San Giovanni, in provincia di Milano. È stata lasciata in una scatola di cartone avvolta da poche coperte, nei pressi del pronto soccorso. Si tratta del terzo caso di abbandono di neonati nel milanese, in circa un mese.
La piccola, ritrovata da alcune infermiere che l’hanno sentita piangere, è stata subito affidata alle cure di medici che hanno attuato tutti i protocolli del caso.
Le sue condizioni di salute sono buone ed è stata registrata all’anagrafe con il nome di Amelia, scelto dalle due infermiere che l’hanno trovata.
L’abbandono è avvenuto nei primi giorni di maggio, ma la notizia è stata resa nota solo oggi dal sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano.
Il cognome della piccola, deciso dall’ufficio anagrafe del comune, è Stella.
Il sindaco Roberto Di Stefano, nel diffondere la notizia sui suoi canali social, ha lanciato un appello rivolto alla mamma della piccola.
“Ad inizio maggio, una bambina appena nata, è stata abbandonata fuori dal pronto soccorso di Sesto, dove è stata messa in salvo dal personale medico, che le ha prestato le prime cure necessarie – ha scritto il sindaco - La piccola, che è stata chiamata Amelia, grazie all’intervento dei medici ed infermieri ora sta bene e non è in pericolo di vita. Voglio lanciare un appello alla madre che ha fatto questo gesto: Fatti avanti, contattami senza paura perché se il motivo dell’abbandono è legato a problemi economici, come Comune abbiamo predisposto numerose forme di sostegno economico. Faremo il possibile per assicurare un futuro di questa piccola insieme alla sua mamma!”.
La mamma ha dieci giorni di tempo per ripensarci e prendere con sé la piccola, dopodiché partiranno le procedure per l’adozione.
Quello di Amelia è il terzo caso nel milanese. Altri due neonati sono stati abbandonati nella culla per la vita a Milano, tra cui il piccolo Enea con una lettera da parte della sua mamma in cui spiegava che non poteva tenerlo con sé.
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