29 Aprile 2023
Ricordate il caso del 30enne calabrese multato di 200 euro a Bologna per aver violato l’ordinanza antismog col barbecue? A denunciare Antonio Masucci (il colpevole di aver aver inquinato l’aria bolognese con costine e salamelle) è stato un avvocato, suo vicino di casa, le cui iniziali sono S.G. Lo scorso 19 febbraio è stato lui, il “giustiziere del bacon”, a chiamare la polizia municipale che dopo un controllo ha sanzionato il 30enne. E se ne vanta pure. “Ci terrei a precisare che quel giorno non è che i vigili siano apparsi dal cielo perché hanno sentito odore di barbecue nell’aria, sono stato io a chiamarli”, ha raccontato. “Questo signore nei week end continua ad arrostire a tamburo battente, quel fumo per me e la mia famiglia è una molestia”.
Una molestia insopportabile, quel profumo di “carnazza” alla griglia. Tanto che il legale si è rivolto ai vigili urbani. “Non avevo mai chiamato i vigili prima perché speravo che prima o poi lo capisse. Guarda che mi entra il fumo in casa: gliel’ho detto più volte e sono stato ignorato. E così quel giorno ero esasperato e ho chiamato i vigili”. Proprio domenica 19 febbraio era attiva l’ordinanza antismog. “Non sapevo nulla di quell’ordinanza”, ha proseguito l’avvocato. “Ho chiamato i vigili per essere tutelato, quando sono venuti non mi hanno neanche detto che avrebbero fatto una multa per le emissioni della sua grigliata, pensavo non avrebbero fatto nulla”.
“Ora lui sta diventano l’eroe del barbecue a livello nazionale, ma non è così”, ha aggiunto l’avvocato. “Se facesse una grigliata una volta ogni tanto lo posso capire... Ma tutte le settimane, quando c’è bel tempo, è una molestia. Io non posso neanche aprire le finestre, se continua così sono pronto a denunciarlo. Ho letto che dal primo maggio ricomincerà a grigliare, ha una bella faccia tosta”. Già. Uno sfacciato e irrispettoso paladino della salsiccia. “Io l’ho già diffidato dal continuare e se insisterà sono pronto anche a una denuncia penale per tutelare me e la mia famiglia”. Marcucci, dal canto suo, si è detto pronto a rivolgersi al giudice di pace. “Farò ricorso”, ha annunciato. “Andrò dal giudice di pace”. La grigliata, dunque, rischia di finire in tribunale. E dire che durante il lockdown, nel nefasto tempo del pandemico “restate in casa”, il barbecue veniva considerato come una specie di ancora di salvezza contro la noia e l’apatia. Chi aveva la fortuna di possedere un giardino e una griglia poteva consolarsi con carne e verdure. Qualcuno, però, sembra essersi dimenticato di quei giorni. E quando ha sentito il profumo di Angus, invece di unirsi al pranzetto portando da bere, ha pensato bene di telefonare ai vigili. Che l’avvocato sotto sotto sia vegano?
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