21 Aprile 2023
Il CEO di Twitter Elon Musk ha confermato la volontà di rendere le spunte blu a pagamento. Al costo di otto dollari al mese chiunque potrà ora vantare un profilo verificato. Molte le celebrità, anche in Italia, che non apprezzano la scelta. Papa Francesco ora ha un normale profilo. Si teme per le conseguenze in termine di diffusione di fake news.
Alla fine è successo. L’annuncio nelle settimane scorse, di voler rendere la “spunta blu” del noto social network Twitter un servizio a pagamento, aveva lasciato interdetti milioni di user in tutto il mondo. Eppure, Elon Musk, dal 2022 proprietario dell’azienda, aveva tirato dritto. Oggi, infatti, è arrivata la conferma che d’ora in avanti, per avere la spunta sarà necessario, e sufficiente, pagare un abbonamento di otto dollari al mese. Non hanno apprezzato la cosa i molti vip che da anni, sul loro profilo Twitter, vantano, accanto al proprio nome, il piccolo simbolino azzurro. La spunta veniva finora data direttamente da Twitter, ed in forma gratuita, a tutti i profili verificati di personaggi particolarmente noti.
Anche in Italia sono in molti ad aver commentato con ironia la cosa. Fiorello, ad esempio, ha scritto sul suo profilo: "Mi hai tolto la spunta! Che tu sia maledetto Elon… Mi ha spuntato la minchia. Sappilo!". Lo showman non ha poi mancato di ironizzare su questa piccola rivoluzione social anche dal suo programma mattutino “Viva Rai2!”. Anche Noemi, fedelissima della Roma, ha affidato ad un post ironico le sue perplessità: “Dear Elon Musk ti pago tutto solo se mi dai la spunta Giallorossa". C’è anche chi non da molta importanza alla cosa e, pur avendola avuta fino ad oggi, non si fa problemi a rinunciarci, come Stefania Orlando, che scrive: “o comunque non ho mai richiesto la #spuntablu perché non me ne è mai fregato nulla, così giusto per dire!".
C’è anche chi non ha minimamente commentato la perdita della spunta, accendendo però gli umori di centinaia di migliaia di persone in tutto il mondo. È il caso di Papa Francesco, da oggi privo di profilo verificato. Sono in molti a chiedere al CEO di Twitter di fare un’eccezione per il Santo Padre, anche perché, pare che Musk in persona si sia adoperato per lasciare gratuitamente la spunta blu ad alcuni personaggi noti, come ad esempio lo scrittore Stephen King.
Oltre alle varie ironie che hanno accompagnato la prima giornata di spunte a pagamento, ci sono anche dubbi più ponderati che accompagnano la scelta di Musk. Fino ad oggi, infatti, la coerenza (per quanto scarsamente egualitaria) con cui venivano concessi i profili verificati, permetteva di sapere con una certa sicurezza che le parole scritte su un determinato profilo fossero realmente riconducibili alla persona di cui il profilo portava il nome. La critica di molti è che, al costo di soli otto dollari al mese, chiunque potrebbe cambiare il proprio nome Twitter con quello di un personaggio noto e assumerne, almeno in parte, l’identità. Se da domani si dovesse trovare un profilo a nome di Papa Francesco, quindi, sarà meglio verificarne la reale appartenenza, prima di dare per vere le parole che vi saranno scritte.
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