05 Aprile 2023
Procura di Bergamo, fonte: imagoeconomica
Il ministero della Giustizia in merito all'inchiesta Covid di Bergamo ha deciso di mandare gli ispettori in procura "al fine di verificare se sia configurabile nei confronti del procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bergamo l'illecito disciplinare". Il riferimento è ad Antonio Angelo Chiappani e nel mirino c'è la sua intervista su Repubblica dove con le sue dichiarazioni a indagini concluse, potrebbe aver violato la presunzione di innocenza prevista dalla riforma Cartabia.
Il sottosegretario Andrea Ostellari ha precisato che "il ministero sta effettuando tramite l'acquisizione degli atti gli opportuni approfondimenti istruttori anche di natura ispettiva". La rivelazione durante un question time in commissione Giustizia alla Camera dopo l'interrogazione presentata dal responsabile Giustizia di Azione Enrico Costa. Quest'ultimo nel ribadire la sua richiesta, ha anche aggiunto che Chiappani "ha rilasciato numerose interviste", tra cui "si segnalano tra le altre quelle su La Stampa e Repubblica, nonché il collegamento con la trasmissione televisiva Agorà e con Radio 24".
Le frasi venute fuori dopo gli interventi in questi giornali e talk show televisivi potrebbero valergli il procedimento disciplinare. Costa ha ricordato come "il procuratore della Repubblica mantiene i rapporti con gli organi di informazione esclusivamente tramite comunicati ufficiali oppure, nei casi di particolare rilevanza pubblica dei fatti, tramite conferenze stampa; la determinazione di procedere a conferenza stampa è assunta con atto motivato in ordine alle specifiche ragioni di pubblico interesse che la giustificano; non sono consentite altre e diverse forme di comunicazione giudiziaria", chiedendo al governo di intervenire.
Ostellari, dopo aver spiegato nel merito alcuni passaggi della riforma sulla presunzione d'innocenza, ha anche aggiunto: "Come ripetutamente affermato dal ministro della Giustizia, costituisce impegno di questo governo avviare una stagione di riforme (talune della quali già inserite nel cronoprogramma normativo) volte a riaffermare nel modo più efficace il garantismo del diritto penale, realizzando la tutela della presunzione di non colpevolezza della persona, assicurandone la dignità e l’onore durante le indagini e il processo".
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