31 Marzo 2023
Gli italiani preferiscono la farina tradizionale rispetto a quella di grillo. Con buona pace dell'Ue. Lo rileva un’indagine dell’EngageMinds Hub, il Centro di ricerca dell’Università Cattolica del campus di Cremona: nonostante quasi uno su 5 (19%) si sia detto abbastanza informato sull'argomento, è solo poco più di uno su 10 (il 15%) a dichiarare la possibilità di portare cibi fatti con farina di grillo a tavola. Per almeno metà degli italiani, invece, è un "no" assoluto a questo tipo di prodotti.
Il Sud, come ha riportato Leggo, è il territorio con cittadini meno orientati al consumo di questi alimenti. Inoltre, solo il 24% del campione è favorevole alla vendita e il 21% alla produzione di alimenti contenenti farina di grillo. Nel totale del campione si conferma una generica ostilità verso il prodotto (53%) ed è il disgusto il principale ostacolo espresso dal 68% delle persone non intenzionate a consumare questi prodotti neanche in futuro. Seguono la non familiarità ovvero la disinformazione in merito (31%), le preoccupazioni per la sicurezza alimentare (29%), e il prezzo (16%). Un kg di farina di grillo arriva infatti a costare tra i 70 e gli 80 euro.
“Gli italiani sembrano piuttosto ostili verso i prodotti con farina di grillo: il 47% del campione ritiene che possano mettere anche a rischio le tradizioni culinarie”, ha spiegato la direttrice dell’EngageMinds HUB, la professoressa Guendalina Graffigna. “Inoltre, il 44% ritiene che l'Unione europea non avrebbe dovuto autorizzarne la vendita. Questi dati sono espressione di barriere culturali difficili da abbattere. La farina di grillo sta guadagnando interesse come fonte sostenibile di proteine, ma è un processo che potrebbe richiedere ancora tempo per diventare più accettato nella cultura alimentare italiana”.
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