20 Marzo 2023
Le indagini che riguardavano l'ex premier Matteo Renzi, oggi leader di Italia Viva, e Lucio Presta, manager televisivo, sono state archiviate dopo quattro anni dalla loro apertura. Iniziate seguendo l'ipotesi di finanziamento illecito intercorso nei rapporti tra Renzi, Presta e suo figlio Niccolò, l'illecito avrebbe riguardato i proventi di "Firenze secondo me", il documentario ideato da Matteo Renzi e realizzato da Arcobaleno tre, l'azienda di Presta.
La sezione antiriciclaggio dell'unità investigativa finanziaria della Banca d'Italia aveva analizzato i bonifici, che raggiungevano la cifra di 750mila euro, effettuati da Presta a favore di Renzi ed erano stati fatti per pagare i diritti di immagine in esclusiva. Dato gli importi e il ruolo istituzionale dell'ex sindaco di Firenze, avevano attirato l'attenzione degli ufficiali finanziari che avevano aperto pubblicamente, solo nel 2021, l'inchiesta.
Si chiude così la parentesi giudiziaria cominciata nel 2019, che Presta ha commentato da twitter con le seguenti parole "Desidero ringraziare la Procura di Roma che ha svolto le indagini che mi vedevano indagato con il senatore Renzi, conclusesi con l’archiviazione. Li ringrazio per aver avuto la professionalità e l’equilibrio che hanno garantito di salvaguardare la mia rispettabilità, la mia professionalità, la vita mia e quella di mio figlio Niccolò. Ringrazio i legali – Cersosimo e Lucarelli – per il grande lavoro svolto".
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