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Chi era Carlo Ruata, il medico del 1849 che combatté contro l'obbligo vaccinale

Carlo Ruata denunciava nei suoi scritti le problematiche legate alla vaccinazione obbligatoria per il vaiolo e decessi nei vaccinati. Ideò nel 1882 il metodo delle inalazioni continue per la cura della tubercolosi polmonare, aprì a Perugia il collegio-convitto per gli orfani dei medici

28 Gennaio 2023

Chi era Carlo Ruata, il medico del 1849 che combatté contro l'obbligo vaccinale

Carlo Ruata

Carlo Ruata è noto per essere stato il primo medico italiano contro l'obbligo vaccinale. Nato nel 1949 combatté a lungo contro la somministrazione obbligatoria del vaccino anti-vaiolo. Stampò a proprie spese, nel 1899, un opuscolo che conteneva un esposto da lui scritto contro l’ordinanza del sindaco di Perugia che obbligava i genitori a far ripetere la vaccinazione antivaiolosa, ove ritenuta necessaria, pena l’esclusione dalle scuole.

Nei suoi scritti ha sempre denunciato la politica vaccinale dell'epoca e i numerosi decessi per vaiolo nei vaccinati. Durante la sua carriera ideò nel 1882 il metodo delle inalazioni continue per la cura della tubercolosi polmonare e aprì a Perugia il collegio-convitto per gli orfani dei medici.

Chi era Carlo Ruata, il primo medico in Italia contro l'obbligo vaccinale

Carlo Ruata nacque a Montaldo Roero, in Piemonte, il 25 giugno 1849 e morì a Perugia l'8 marzo 1918. Si laureò nel 1877 a Padova dove fu assistente di materia medica nel 1878. Fu medico condotto a Brembilla, Brugherio e Senna negli anni 1879-1884. Nel 1885 divenne professore di materia medica e farmacologia nella libera università di Perugia. Nel 1901, invece, assunse l'incarico di professore di igiene nel R. istituto superiore agrario di Perugia. Fu docente di entrambi gli insegnamenti fino alla morte.

La carriera e la lotta contro il vaccino obbligatorio

Durante la sua carriera si dedicò moltissimo ai problemi dell'igiene pubblica e della medicina sociale. Su queste tematiche scrisse molto nel suo periodico mensile La Salute pubblica (Città di Castello, 1888-1908). Svolse incessanti campagne anche per il riordinamento dell'amministrazione sanitaria statale. Ruata è considerato uno strenuo avversario della vaccinazione antivaiolosa e pubblicò sulla questione numerosi studi.

Ai tempi esisteva una sola vaccinazione. Essere critici verso di essa, significava essere tecnicamente contrari al 100% dei vaccini. Ruata nei suoi scritti denunciava le problematiche legate alla vaccinazione jenneriana, i decessi per vaiolo nei vaccinati e le politiche vaccinali dell'epoca.

Nel 1889 fondò e aprì a Perugia il collegio-convitto per gli orfani dei medici, grazie alle oblazioni da lui raccolte tra i colleghi, sostituite poi dai contributi obbligatori dei sanitari disposti dalla legge 7 luglio 1901, n. 306. Lui sostenne questa normativa tenacemente, come anche quella per la cassa-pensioni dei medici condotti (1898). Nel campo terapeutico ideò nel 1882 il metodo delle inalazioni continue per la cura della tubercolosi polmonare, sul quale pubblicò ripetutamente, durante oltre un trentennio, numerose casistiche.

Le opere principali

Carlo Ruata scrisse moltissime opere. Fra le principali troviamo Farmacopea generale, materia medica e terapia (Padova 1881), Trattato d'igiene pubblica (Città di Castello 1892), Cura e guarigione della tubercolosi polmonare (ivi 1900; 2ª ed., 1904), I danni dell'aria impura (Perugia 1916).

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