17 Gennaio 2023
Fonte Twitter: gumas75
Dopo l'arresto di Matteo Messina Denaro, il boss latitante che da 30 anni faceva perdere le sue tracce, i carabinieri del Ros e procura di Palermo hanno individuato il covo, che come era facile immaginare si trova in Sicilia, a Campobello di Mazara, precisamente. All'interno trovati profumi e abiti di lusso, arredi ricercati, viagra, profilattici, ricevute di ristoranti, sneakers griffate ma nessuna arma. Il nascondiglio si trova in un palazzetto a due piani gialli in una zona semicentrale della cittadina, la quale veniva indicata nella nuova carta d'identità con cui Messina Denaro si era ormai fatto conoscere, soprattutto nelle cliniche in cui era in cura come la Maddalena di Palermo dove si presentava col nome di Andrea Bonafede.
Proprio quest'ultimo sarebbe il proprietario della casa dentro cui l'ex "primula rossa" ci viveva da sei mesi. Il Paese è conosciuto per essere quello del favoreggiatore Giovanni Luppino, un commerciante di olive finito in manette insieme al capomafia. Matteo Messina Denaro è stato condannato all’ergastolo come mandante delle stragi di Capaci e via D’Amelio ed ha quattro condanne per 416bis.
Il nascondiglio di Messina Denaro è nel centro abitato. Le ricerche sono state coordinate dal procuratore aggiunto Paolo Guido, il quale vi ha anche partecipato dato che da anni indaga sull'ex latitante di Cosa nostra. L'edificio nel quale il boss viveva è stato setacciato da capo a tondo. Non è un segreto ormai che Messina Denaro in questi anni non si sia mai mosso dalla sua terra da cui continuava a portare a termine le operazioni. Il boss è infatti stato recuperato a 650 metri dall'Antimafia e a 3 km da casa sua. Un controsenso se pensiamo agli anni e al numero di forze dell'ordine messe in azione per catturarlo. Ed è per questo che l'ipotesi che si sia in realtà fatto consegnare, in particolare per farsi curare il tumore da cui è affetto da due anni, sta prendendo piede.
La perquisizione del covo di Matteo Messina Denaro è durata tutta la notte, ed è stato scoperto solamente poche ore dopo che l'ex "Primula rossa" è stato arrestato tra la folla festante al di fuori della clinica privata nel capoluogo siciliano. Sono stati i carabinieri del Ros e dalla Procura di Palermo guidata da Maurizio de Lucia a venirne a dama, i quali adesso lavoreranno per scoprire i fiancheggiatori e chi l'abbia potuto aiutare durante la sua lunga latitanza.
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