01 Dicembre 2022
Mentre l'Italia piange i morti e i dispersi della frana a Ischia, gli osservatori più attenti cominciano già a mostrare come, con un po' di attenzione in più, la tragedia avrebbe potuto essere evitata. Umberto Mercurio, ambientalista, recupera foto degli anni '30 in cui emerge un confronto impietoso tra la manutenzione dell'epoca rispetto a quella odierna: i canali sul Monte Epomeo sono completamente ostruiti, gli alvei intasati. Il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli, di Europa Verde, si fa portavoce della denuncia: e il dibattito sull'abusivismo edilizio in Campania è tornato centrale.
Insomma, quella di Ischia sarebbe una "tragedia annunciata": la catastrofe non giunge per caso, ma come risultato di quasi un secolo di incuria, aggravato dall'abusivismo edilizio e dalla scarsa previdenza delle politiche ecologiche. La solidità del terreno delle montagne era infatti garantita da un sistema di canali e torrenti idrologico-forestale, che faceva sì che i fanghi non si accumulassero e defluissero senza conseguenze a valle. Un sistema fondamentale dunque nell'evitare inondazioni e frane, che le foto mostrano oggi un uno stato di pietoso abbandono.
Cosa che invece non è avvenuta lo scorso sabato, in cui un fiume di fango dal Monte Epomeo ha travolto la zona di Via Celario, danneggiando le abitazioni e causando diversi morti e dispersi.
Un accadimento, dunque, che pone nuovamente sotto l'attenzione di tutti il tema della prevenzione al rischio di dissesto ecologico, che ha un ruolo fondamentale nel tenere al sicuro le vite di coloro che abitano in zone di montagna. Purtroppo, spesso l'abusivismo edilizio, con la deforestazione che comporta, ha effetti devastanti in questo senso, esponendo gli abitanti dei paesini a frane ed altri disastri.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia