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Frana Ischia, i danni dell'abusivismo: 27mila case su 60mila non sono in regola nonostante il condono di Conte e Di Maio del 2018

L'ex premier Giuseppe Conte: "Rifarei quelle norme del 2018? Quel dossier fu istruito molto bene, c’erano delle perplessità perchè la situazione oggettiva di Ischia è molto complicata"

27 Novembre 2022

Frana Ischia, i danni dell'abusivismo: 27mila case su 60mila non sono in regola nonostante il condono di Conte e Di Maio del 2018

All'indomani della frana che ha colpito Ischia, il dibattito politico si accende e ricorda una legge voluta dal governo gialloverde guidato dall'allora premier Giuseppe Conte, che avrebbe contribuito all'illegalità nell'Isola. Stiamo parlando del condono edilizio, nascosto in una norma del 2018, tramite la quale Conte ha "regalato" a Ischia la sanatoria di circa mille case, molte delle quali sono crollate proprio nella colata di fango dell'altra notte. Il vero artefice di quella legge, secondo molti, sarebbe l'allora leader M5sLuigi Di Maio.

Frana Ischia, i danni dell'abusivismo: 27mila case su 60mila non sono in regola nonostante il condono di Conte e Di Maio del 2018

Con quella legge, che porta proprio la firma di Luigi di Maio, era stata data la possibilità di riaprire i termini di un vecchio condono e sanare gli abusi costruiti negli anni. Già all'epoca c'erano state diverse perplessità e in molti avevano criticato le decisioni di Conte. Primo tra tutti Matteo Renzi, che nel 2018 si era opposto a questa norma. Oggi il leader di Italia Viva scrive sui social: "Il disastro di Ischia richiama molti temi che affronteremo nei prossimi giorni, a cominciare dalle scelte del 2018 sul condono e sull’unità di missione. Ma oggi prima di tutto la solidarietà alle famiglie, agli abitanti, ai soccorritori. È il momento del dolore e dei soccorsi. Un pensiero commosso a questa terra così bella e così devastata, oggi più che mai".

Poco dopo arriva la replica di Giuseppe Conte: "Quello del 2018 non era affatto un condono. Ci trovammo davanti a un blocco totale. A Ischia ci trovammo con richieste di condono per circa 27mila abitazioni su circa 60mila abitazioni totali nell’isola. Quindi occorreva accelerare pratiche impantanate ma non si è trattato di un condono e nè ci fu alcuna deroga ai vincoli idrogeologici. Cercammo di sbloccare una situazione che era ingestibile ma senza derogare ad alcun vincolo", sostiene l'ex premier.

E ancora oggi: "Quella di Ischia è una tragedia in territorio molto complicato, molto violentato dal dissesto idrogeologico. Quando mi sono insediato nel 2018 mi sono trovato una unità di missione che ci metteva 9 mesi solo per fare un progetto. Quindi abbiamo fatto ‘Proteggi Italia’, un piano per cui sono stati stanziati 11 mld e mezzo tra Conte 1 Conte 2 a favore delle regioni. Di quegli 11 mld e mezzo però è stata spesa solo una piccolissima parte".

E infine: "Rifarei quelle norme del 2018? Quel dossier fu istruito molto bene, c’erano delle perplessità perchè la situazione oggettiva di Ischia è molto complicata. Ma è una situazione che deve essere risolta. Non si può dire: ‘abbattiamo tutte le case e diamo alle famiglie un’altra isola dove abitare. Si tratta di inserirsi in un percorso già avviato e abbiamo cercato di sbloccare una situazione", conclude infine Conte.

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