14 Settembre 2022
"Parte oggi in tutta Italia una vasta campagna per difendere i bambini dal bombardamento ideologico in chiave gender che aumenta nelle scuole e nei cartoni animati". Questo il comunicato con cui Pro Vita & Famiglia, associazione nata con lo scopo di proteggere i piccoli dalle influenze del "Gender", ha spiegato la propria campagna di affissione di manifesti. In quello incriminato, vediamo un bambino piangente che si appresta ad essere "femminilizzato", con trucco e tanto di fiocchettino. Una campagna che ha inevitabilmente sollevato polemiche, che in alcuni casi hanno portato alla rimozione del cartellone.
"Basta confondere l'identità sessuale dei bambini". Questo l'appello nel giornale. Il riferimento è, chiaramente, alle recenti polemiche sulla rappresentanza LBTGQUIA nei cartoni animati, come ad esempio le "due mamme" in Peppa Pig, che hanno sollevato persino l'attenzione di Giorgia Meloni. Ma anche alla educazione sessuale nelle scuole, che secondi molti potrebbe essere un veicolo con cui fare accettare ai bambini omosessualità, transessualità e altre questioni legate all'identità sessuale. Da qui, una petizione (punto di arrivo del codice QR) volta a rimuovere questo generi di contenuti dalle scuole e dai prodotti culturali consumati dall'infanzia.
Ovviamente, una pubblicità tanto esplicita non ha potuto che dare adito a discussioni e polemiche. Secondo il consigliere comunale di Milano, Michele Albiani, la procedura di rimozione sarebbe già in corso: "Dopo una verifica sul territorio di competenza, ho contattato la sindaca di Novate, Daniela Maldini, che ha provveduto immediatamente ad avviare l’iter di oscuramento, essendo questa pubblicità fuorilegge".
Non è esattamente chiaro perché la pubblicità sia fuorilegge; ovviamente, ha dato modo all'associazione Pro Vita & Famiglia di accusare gli oppositori di censura e "pensiero unico".
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