07 Agosto 2022
Jonathan Bazzi e il fidanzato (fonte: Twitter @jonathanbazzi)
Lo scrittore Jonathan Bazzi, finalista al Premio Strega 2020, si sfoga sul caro-affitti a Milano, così come nel resto delle grandi città italiane. Lo fa dapprima su Twitter e poi nel corso di un'intervista per il Corriere della Sera. "La situazione case a Milano è irreversibile - scrive lo scorso 4 agosto sul social - Ormai è prassi chiedere 700 per una stanza e almeno 1000 per un monolocale. E andrà sempre peggio. Questi standard non sono sostenibili, se non per pochi".
Bazzi, 37 anni compiuti lo scorso 13 giugno, racconta al Corriere della Sera il problema di trovare casa a Milano per prezzi contenuti. Lo fa dal punto di vista di un giovane, di estrazione sociale medio-bassa, originario della provincia: "Sono l’unico della mia famiglia a essersi trasferito dalle case popolari. Loro, i miei parenti, hanno sempre avvertito una distanza soprattutto psicologica". La città vista come un sogno, come un modo di affermare la propria identità. Ma che adesso rischia di perdere la sua attrattiva, rischia di diventare invivibile per mere questioni economiche. Quindi la soluzione sarebbe quella di scappare? "Io potrei anche vivere altrove con il mio lavoro di scrittore, il mio fidanzato no. Dovrebbe fare il pendolare e io mi sentirei in colpa".
Al sindaco Beppe Sala lo scrittore Jonathan Bazzi consiglia di "smettere di alimentare un racconto di Milano che non rispecchia la realtà". Perché purtroppo "Milano è un prodotto che non tutti si possono permettere". Come potrebbero d'altronde dal momento che gli affitti stanno raggiungendo punte inimmaginabili pochi anni fa: "Trovo monolocali a partire da mille euro, per esempio in zona Paolo Sarpi. E a Niguarda, in periferia, un bilocale vale 800 euro ma le utenze sono escluse. Standard insostenibili. Per un taglio più grande ne servono almeno 1.500 al mese". E dunque tanti scelgono ormai soluzioni di comodo: "Ci sono adulti che sono costretti a condividere casa con estranei. Sarebbe questa l’indipendenza, l’emancipazione?"
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