07 Agosto 2022
Reinhold Messner (fonte: Lapresse)
Il primato di Reinhold Messner è in discussione: tutta colpa di un giornalista tedesco, Eberhard Jurgalski. Fondatore e amministratore del sito 8000ers.com, un punto di ritrovo per appassionati di alpinismo e occasionalmente luogo di dibattito a causa delle ricerche di Jurgalski. L'ultima di queste è da far tremare i polsi: coloro che sono riusciti a scalare le 14 vette più alte della Terra (quelle che superano gli 8.000 metri) si conterebbero sulle dita di una mano. Non dunque la cinquantina di alpinisti accreditati fino ad oggi. Jurgalski stesso si rende conto di quanto afferma e definisce il suo ultimo studio una vera e propria "bomba".
Una questione di lana caprina potrebbe essere definita, ma tanto basta per mettere in discussione record di una vita. Jurgalski va contro, sostanzialmente, le misurazioni adottate fino ad oggi. A Katmandu, per esempio, l'unico modo per vedersi accreditata la conquista della vetta era visitare un ufficio apposito dove, in seguito ad alcune domande e alle controprove della scalata, veniva rilasciato il tanto desiderato attestato. Secondo lo studio di Jurgalski ciò avrebbe permesso a diversi scalatori di fermarsi a una vetta minore senza dunque raggiungere l'apice. Messner, ad Annapurna, avrebbe fatto a meno di 65 metri di sviluppo e 5 di dislivello. Una vera inezia, ma tant'è. Adesso con tecnologie, droni e mappe 3d è possibile avere una precisione che un tempo si poteva solo sognare.
"È ridicolo, non vado oltre", così ha commentato Reinhold Messner in merito. Laconico, ma siamo certi che in molti avranno pensato lo stesso. L'italiana Nives Meroi, già scalatrice di tutti gli 8mila del mondo, ha commentato: "Il ragionamento di Jurgalski è logico, una montagna ha una sua vetta geografica, ma mettere in discussione certe imprese o paragonare il passato ad oggi è una bestemmia". La stessa Meroi in passato si era accorta di non aver toccato l'apice in due diverse occasioni di scalata. Ha ripetuto poi l'impresa con successo.
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