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Pacco bomba nella sede di Leonardo, era indirizzato a Profumo: il mittente dovrebbe essere uno studio legale

Gli artificieri hanno presto disinnescato l'ordigno mentre la Digos sta ancora indagando. Il sistema di sicurezza dell'ufficio è riuscito subito ad inquadrare il problema. In seguito rivelato che si trattava di polvere da sparo

27 Giugno 2022

Leonardo

Leonardo

Un pacco bomba nella sede di Leonardo. È successo oggi lunedì 27 giugno dove una busta con all'interno della polvere da sparo collegata a una spoletta di tipo artigianale è stata presto disinnescata dagli artificieri. Questi ultimi sono entrati in azione alla sede di Finmeccanica in piazza Montegrappa a Roma, a due passi da viale Mazzini, per un pacco sospetto. La busta è stata fortunatamente intercettata durante i controlli sui pacchi in arrivo. Tutti esaminati prima della distribuzione. Lo scopo degli investigatori allo stato attuale è capire con certezza chi abbia spedito il pacco bomba nella sede di Leonardo. E se altre iniziative possano coinvolgere l'azienda nei prossimi giorni. Di certo c'è che gli artificieri hanno trovato su il nome di uno studio legale. Quindi resta solo da capire il motivo di questo gesto.

Allarme pacco bomba nella sede di Leonardo

Allarme nella sede di Leonardo dunque, azienda attiva nei settori della difesa, dell'aerospazio e della sicurezza. Gli artificieri della polizia e i vigili del fuoco del Nucleo biologico, chimico, batteriologico (Nbcr) nonché i poliziotti del commissariato Prati e i colleghi della Digos sono intervenuti per sedare il pericolo. La busta di cui sono entrati in possesso è di piccole dimensioni. Secondo alcune fonti il mittente dovrebbe essere quello di uno studio legale, mentre il destinatario sembra essere Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo.

La busta sospetta è stata intercettata tramite il sistema di sicurezza dell'ufficio posta al piano terra. Subito dopo è partita la chiamata al 112. L'edificio non è stato evacuato. Mentre alle 13.30 circa gli artificieri hanno disinnescato il congegno esplodente e aperto il plico. Non è neanche escluso che il movente possa rientrare nella campagna di proteste contro la fornitura di armi all'Ucraina. Nel mirino degli investigatori anche la matrice anarchica. Attualmente centinaia di posti di lavoro sono a rischio per l’ipotesi di chiusura dello stabilimento di Leonardo a Pomezia.

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