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Vaccino, suore di clausura lo rifiutano: il convento di Santa Caterina di Perugia chiude

La superiora: "Non potrei mai obbligare delle persone a fare qualcosa che non vogliono fare"

23 Marzo 2022

Vaccino, suore lo rifiutano: il convento di Santa Caterina di Perugia chiude

fonte: pixabay

Il convento benedettino di clausura di Santa Caterina di Perugia sarà chiuso molto presto. Il motivo? Il rifiuto da parte di alcune suore che risiedono nella struttura di farsi inoculare il vaccino anti Covid. Da giorni circolano molte indiscrezioni nella città umbra e sembrava che le cinque monache fossero destinate a subire un trasferimento perché non si sono volute vaccinare. Ora invece la Bussola conferma che l’unica spiegazione data alla madre badessa del monastero, sorto nel 1500 al civico 179 di corso Giuseppe Garibaldi, è proprio questa: il convento è in ordine, ma ha l'unica pecca di avere delle monache non intenzionate a vaccinarsi.

Monastero di clausura chiude perché le suore non vogliono vaccinarsi

La superiora Madre Caterina, non vaccinata, lo ha confermato in un'intervista alla Bussola. "E' l’unica spiegazione che mi hanno dato al termine della visita apostolica". Poco dopo metà febbraio infatti c’è stata la visita apostolica, subito dopo la quale è stata spedita la relazione e ora siamo in attesa di avere la risposta dalla congregazione per gli istituti di vita consacrata. "Anche la visitatrice ha detto che non ha trovato niente sia a livello di liturgia, sia di formazione e neppure a livello economico. Niente di niente, neppure sulla tenuta del monastero. L’unica motivazione che mi è stata detta è che le monache non si sono volute vaccinare". Le suore nel convento sono cinque. Una sesta doveva entrare dal Brasile, ma non è ancora riuscita per problematiche di visto e di covid. Attualmente da circa un anno una delle consorelle è ricoverata ad Alessandria per la riabilitazione post-operatoria. 

La superiora: "Non posso obbligare nessuno a fare qualcosa che non vuole"

Alla domanda del giornalista che le chiede se non possa intervenire lei per convincere le sorelle la superiora ha fermamente risposto: "Non potrei mai obbligare delle persone a fare qualcosa che non vogliono fare. Rischierei il penale". "A maggio quando si è posto l’interrogativo sulla vaccinazione, loro mi hanno detto subito di no, allora abbiamo deciso di prendere tempo; ad ottobre si è ripresentato il problema. Il medico del monastero mi ha di nuovo interpellata e io di nuovo ho detto di no". L'intervento ha dell'assurdo: trattandosi di un luogo di clausura, le suore hanno pochissimi, se non nulli, contatti con l'esterno e fino ad ora non sono mai entrate in contatto con il virus. 

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