02 Marzo 2022
fonte: Twitter @Giul_Granato
Bufera sull'Università Bicocca di Milano, rea di aver cancellato un corso dello scrittore Paolo Nori su Fedor Dostoevskij al fine di "evitare polemiche interne in questo momento di tensione" tra Russia e Ucraina. Una decisione che è stata dapprima comunicata da Nori sul suo profilo Instagram e successivamente divenuta virale sui social, facendo piovere centinaia di critiche sull'operazione di censura attuata dall'ateneo milanese. A seguito dell'indignazione generale, la rettrice Giovanna Iannantuoni ha deciso di fare marcia indietro sulla questione, spiegando che "c'è stato un misunderstanding".
È lo stesso scrittore italiano, esperto di letteratura russa e autore di un'apprezzata biografia su Dostoevskij, ha parlare esplicitamente di censura in una diretta Instagram: "Non solo essere un russo vivente è una colpa oggi, ma anche essere un russo morto che quando era vivo nel 1849 è stato condannato a morte perché aveva detto una cosa proibita. Quello che sta succedendo in Ucraina è una cosa orribile e mi viene da piangere solo a pensarci, quello che sta succedendo di conseguenza in Italia, queste cose sono ridicole. Un'Università italiana che proibisce un corso su Dostoevskij per la situazione… è una cosa a cui non credevo. Quando ho letto questa mail non ci credevo, è una cosa che non ha senso".
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"Secondo me - prosegue poi Nori - bisognerebbe parlare di più di Dostoevskij in questi giorni. Io l'altro giorno ho presentato ‘Sanguina ancora' a Firenze e l'interesse attorno a questo libro e a queste figure… forse non sono un esperto ma mi viene da dire, per quello che ho studiato, che l'ispiratore dei movimenti nonviolenti, il primo, è un signori che si chiamava Tolstoj, che era molto ammirato da Gandhi. Questa cosa che un'università italiana proibisca un corso su Dostoevskij per via della tensione, per evitare ogni forma di polemica è una cosa… Io non so questi signori cosa si sono immaginati".
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— Milano-Bicocca (@unimib) March 2, 2022
A seguito del polverone mediatico sollevatosi con l'episodio, l'ateneo è stato costretto a tornare sui propri passi e a smentire qualsivoglia tentativo di censura, anche di questo - o meglio, di autocensura - sembrerebbe essersi trattato a tutti gli effetti. In un comunicato diramato nella mattinata di mercoledì 2 marzo, la rettrice Giovanna Iannantuono ha infatti dichiarato: "Nessuna censura, il corso di Paolo Nori su Dostoevskij si terrà come previsto. Ho invitato Nori per un caffè in rettorato e ha accettato. C’è stato un misunderstanding. È un momento di grande tensione". Le giustificazioni della rettrice non cancellano però il pesante clima da caccia al russo che si sta registrando in questi giorni nel mondo dell'arte, manifestatosi anche con la recente defezione della soprano russa Anna Netrebko da un'esibizione a cui avrebbe dovuto partecipare assieme al teatro alla Scala.
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