11 Gennaio 2022
fonte: Twitter @storie_italiane
È di Liliana Resinovich il cadavere trovato a Trieste lo scorso 5 gennaio: a riconoscere il corpo è stato il fratello Sergio tramite la visione di alcune foto della salma. La donna era scomparsa dal capoluogo giuliano il 14 dicembre del 2021, mentre il cadavere venne rinvenuto nel bosco dell'ex Ospedale psichiatrico di San Giovanni. Secondo gli esami medici effettuati finora, il corpo di Resinovich non avrebbe avuto segni di violenza, ma sarà l'autopsia disposta per oggi pomeriggio a svelare le cause della morte della donna.
Stando a quanto emerso finora, sappiamo che la salma di Liliana Resinovich era stata rinvenuta in due sacchi di plastica neri, mentre la testa era invece avvolta in due sacchetti di nylon. Assieme al cadavere erano inoltre stati trovati un paio di occhiali presenti in molte delle fotografie che ritraevano la donna. Al momento, oltre alle cause, non è ancora chiaro il momento esatto della morte, ma saranno gli esiti dell'esame autoptico a chiarire anche quest'ultimo aspetto.
Secondo le prime ipotesi infatti, appare probabile che il corpo possa essere stato trasportato nel boschetto dell'ospedale solo dopo il decesso. Si suppone dunque che esso possa essere stato prima nascosto per alcuni giorni. Nel frattempo gli inquirenti continuano a prendere in considerazione l'ipotesi del suicidio, concentrando le indagini sulle dichiarazioni del marito della donna: il 72enne Sebastiano Visentin. Attualmente la procura ha aperto un fascicolo d'inchiesta, tuttora senza indagati.
Stando a quanto appurato fino a questo momento, nella mattinata del 14 dicembre Liliana Resinovich avrebbe avuto un appuntamento con l'82enne Claudio Sterpin. Un amico di vecchia data con il quale intratteneva però anche una relazione. In base a quanto emerso, sembrerebbe che la donna avesse intenzione di lasciare il marito e di trascorrere con Sterpin in weekend del 18 e 19 dicembre.
Altro particolare degno di nota è il ritrovamento dei due cellulari della donna e della sua borsetta, rinvenuti da Visentin nella loro abitazione soltanto una settimana dopo la scomparsa, durante una perquisizione della polizia. Il marito avrebbe in seguito dichiarato di non essersi accorto della presenza degli oggetti, nascosti in un mobile della camera da letto.
L'ultimo presunto avvistamento della donna risalirebbe alla mattinata del giorno della scomparsa. Resinovich sarebbe stata infatti riconosciuta dalla fruttivendola che lavora a poche decine di metri dalla sua abitazione: "Era lei, l’ho riconosciuta dal ciuffo bianco dei capelli". Sembrerebbe tuttavia che le telecamere di sicurezza della zona non abbiano però ripreso il passaggio della pensionata.
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