07 Gennaio 2022
Annamaria Franzoni, assieme a Stefano Lorenzi, torna nella villetta di Cogne. Marito e moglie hanno passato assieme il Capodanno nella villa dove venne ucciso il piccolo Samuele. Dunque, quasi vent'anni dopo l'omicidio, avvenuto il 30 gennaio 2002, la coppia è tornata nella casa dove tutto è avvenuto. Qui i due hanno festeggiato la notte di San Silvestro con uno spettacolo di fuochi d'artificio nel cielo dal giardino dell'abitazione.
La donna torna nella casa di frazione Montroz dopo aver scontato una pena a 16 anni (ridotti a meno di 11) per l'uccisione del figlio. Ma non è la priva volta, da quella infausta mattina di 20 anni fa, in cui la Franzoni torna nella sua storica abitazione. Dopo essere tornata in libertà nel novembre 2018, era stata notata nello chalet da alcuni vicini. Come riporta SkyTg 24, nel giugno 2021 era terminato il contenzioso tra la famiglia Franzoni e l'avvocato Carlo Taormina con cui la villetta di Cogne rischiava di essere messa all'asta.
Successivamente, il tribunale di Aosta aveva dichiarato estinta la procedura esecutiva, avviata su richiesta del legale che lamentava il mancato pagamento di onorari difensivi per oltre 275mila euro, divenuti circa 450mila nell'atto di pignoramento. "I coniugi Franzoni hanno iniziato a pagare", aveva detto l'avvocato Taormina. La villa era stata dissequestrata il 23 marzo 2013, alla presenza di Stefano Lorenzi. Poi era tornata nella disponibilità della famiglia, fino al pignoramento in seguito revocato. Il 4 febbraio Annamaria Franzoni aveva denunciato nell'aula del tribunale di Aosta l'esistenza di un turismo macabro alla villa di Cogne. Era comparsa in qualità di testimone e parte civile nel corso di un processo per violazione di domicilio a carico di una giornalista e di un telecineoperatore. Essi vennero alla fine assolti.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia