20 Dicembre 2021
Manifestazione "Insieme per Denise" a Mazara del Vallo, 2021 (fonte foto: lapresse.it)
Il Gip di Marsala ha disposto l'archiviazione per il caso della piccola Denise Pipitone scomparsa il primo settembre 2004. I fatti sono avvenuti a Mazara del Vallo. Accolte dunque le richieste della Procura. Negli ultimi mesi erano finiti nell'occhio del ciclone Anna Corona e Giuseppe Della Chiave. L'opposizione alla richiesta di archiviazione era stata presentata da Giacomo Frazzitta, legale di Piera Maggio, mamma di Denise, solo per Anna Corona.
Gioacchino Sbacchi, legale di Anna Corona, ha commentato a margine l'archiviazione: "Quante colpe ha la stampa nell'aver criminalizzato Anna Corona, assolutamente estranea a questa vicenda. C'è stato un accanimento ingiustificato, ingiustificabile nei confronti di questa donna, che doveva essere colpevole perché a dirlo era la stampa". E ancora: "Massacrata una persona estranea ai fatti e innocente in omaggio a niente. Questo è stato scorretto, scorrettissimo e dovrebbe rimordere la coscienza a noi tutti. Il principio del rispetto della persona è stato sepolto in nome di cosa? Non certo in omaggio alla verità. Noi siamo stati contenti della riapertura delle indagini ma per dire cosa?"
Conclude infine: "Abbiamo comunicato la decisione del gip alla signora Corona che non ha nascosto né la sua commozione né la serenità direi olimpica che ha sempre avuto, affrontando una vicenda più grande di lei. Senza presunzione non c'era nessun elemento, erano tutte considerazioni, opinioni, interpretazioni buttati là per la stampa."
Anna Corona era finita al centro della vicenda della piccola Denise Pipitone dopo che era emersa una sua intercettazione con la figlia Alice. Nell'audio finito nelle mani degli inquirenti la donna diceva: "Lo vuoi sapere cu fu tanno? Io cu Giuseppe (Vuoi sapere chi è stato quella volta? Io e Giuseppe". Intorno a quelle dichiarazioni scoppiò presto un polverone che fece riaprire il caso, non solo nelle aule di tribunale, ma specialmente fra i media. Prima ancora le speranze si riaccesero quando dalla Russia si palesò una ragazza che sosteneva di essere la figlia di Piera Maggio. In quel caso le polemiche si accesero perché una trasmissione televisiva decise di rivelare il risultato del test del Dna in diretta. Gli avvocati della Signora Maggio criticarono fortemente la scelta accusando gli autori di voler speculare sulla tragedia che coinvolgeva la donna.
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