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Vaccino Covid minorenni, Affinita (Moige) contro la possibilità di opporsi ai genitori: "Inaccettabile"

La polemica riguardo il vaccino anti Covid per i minorenni continua ad infiammarsi. Questa volta però a parlare è il Moige, che va contro la possibilità dei figli di opporsi alle decisioni genitoriali in merito alla scelta di vaccinarsi o meno

13 Dicembre 2021

Il vaccino Covid per i minorenni dovrebbe essere una scelta che spetta alla patria potestà, ormai però non è più così. Secondo la legge, i minori potrebbero tranquillamente opporsi alle decisioni genitoriali in merito al vaccino, sia che siano favorevoli sia che siano contrari. Il figlio di un no vax può dunque scegliere di vaccinarsi, così come il figlio di un pro vax può scegliere di non farlo. Ovviamente tutto questo implicherebbe la messa in moto di persone esterne come la scuola e i servizi sociali oltre che a processi presso il tribunale dei minori. Al Movimento italiano genitori (Moige) tutto questo non sta bene e senza prendere le parti né dei no vax né dei pro vax ha espresso tutto il proprio dissenso.

Vaccino Covid minorenni, la rabbia del Moige

Dal coro si leva la voce di Antonio Affinita (Moige), che durante il presidio contro la coercizione vaccinale ha espresso in sintesi il pensiero di tutto il movimento: "Minori possono opporsi a genitori pro vax e no vax? Inaccettabile". Il Moige da sempre si occupa della tutela dei minori sotto ogni aspetto, soprattutto quello della salute. L'idea che venga sottratto il diritto di tutela per i minori ai genitori pro vax o no vax ha lasciato perplesso il movimento, che si è detto totalmente contrario a tale decisione. In Italia la libertà di scelta si acquisisce al compimento dei 18 anni, che segnano la maggiore età. Prima di quel giorno, quindi, è interesse dei genitori tutelare e prendere le decisioni migliori per i loro figli, soprattutto in ambito sanitario. Il direttore generale Affinita, ha dichiarato all'Adnkronos, che "le scelte sanitarie vengono sempre pienamente condivise con i genitori". Non vi è nessun attacco nelle parole di Affinita, ma solo la rabbia di chi vorrebbe che si torni allo status quo precedente al 2017, in cui i figli si sono potuti "ribellare" alle scelte vaccinali dei genitori.

I minori non prendono scelte razionali

Il discorso di Affinita prosegue anche su un altro filone, ossia quello dell'età. È assolutamente improbabile che un bambino di 5 anni, ad esempio, abbia il raziocinio di un adulto e possa decidere su scelte delicate come quella di sottoporsi o meno ad un vaccino. L'esempio estremo del bambino piccolo si proietta però anche su altre fasce d'età, nelle quali comunque una persona non è abbastanza matura per fare delle scelte. La legge, in teoria, sottrarrebbe in questo caso ai genitori il diritto naturale di tutela dei minori e per Affinita "queste sono inaccettabili sottrazioni alla responsabilità genitoriale. Non aiutano il colloquio, il confronto, l'inclusione, l'educazione. La famiglia è il luogo in cui concordare percorsi e scelte". 

 

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