19 Ottobre 2021
Fonte: ansa
Dibattito green pass con al centro la senatrice ex M5S Laura Granato, che si è presentata a Palazzo Madama senza esibire il certificato verde digitale Covid. La senatrice doveva partecipare alla riunione della Commissione Affari costituzionali che però, una volta ricevuta la notifica da parte dei questori della presenza di una violazione delle norme del green pass, ha sospeso i lavori. Vietato l'ingresso a chiunque sia sprovvisto di green pass, cosa che fino a questo momento pare fosse consentito previa segnalazione ai questori.
La senatrice Laura Granato è entrata a Palazzo Madama rifiutandosi di esibire il green pass. Ex membro di M5s, ora con Ac, Laura Granato appartiene al movimento no-pass, ovvero coloro che sono contrari all'istituzione del certificato digitale anti-Covid. Sul momento alla senatrice è stato concesso di entrare nella sede del Senato, dove avrebbe dovuto partecipare alla riunione della Commissione Affari costituzionali. "Non ho intenzione di esibire il green pass", ha detto la senatrice alla commessa incaricata di verificare il qr code sanitario, ma ciò nonostante è stata fatta entrare. "Lei può entrare - sarebbe stata la risposta della commessa- ma noi dobbiamo fare una segnalazione ai questori".
Fino a qui nessun problema, se non il paradosso che Granata si era presentata in Senato proprio per discutere il decreto che estende l'obbligo del certificato verde a tutti i posti di lavoro. Ma la legge non è uguale per tutti, e la senatrice si è dimostrata salda nei suoi principi no-pass e ha ottenuto accesso al suo posto di lavoro senza troppe problematiche. A dirla tutta, non era nemmeno la prima volta quello stesso giorno che aveva dovuto far valere il suo punto di vista con i commessi addetti al check del green pass. Secondo un suo racconto, questa mattina si è recata nel suo ufficio, nel palazzo ex Isma, esterno a Palazzo Madama e "anche in quel caso il commesso mi ha fatto passare annunciandomi che avrebbe fatto una segnalazione ai questori". A pochi giorni dall'introduzione del green pass obbligatorio sul luogo di lavoro, anche i commessi addetti al controllo faticano a muoversi di fronte a queste situazioni e, in ben due occasioni nell'arco di una giornata, alla senatrice è stato consentito l'ingresso.
Ecco però che arrivata la comunicazione dei questori alle autorità competenti, la musica è cambiata. "Vediamo che succede quando dovrò entrare in Aula", aveva annunciato ai cronisti la senatrice green pass. Fiera nelle sue convinzioni Granato si è recata nell'aula della Commissione Affari costituzionali, dove si doveva tenere l'esame del decreto sul green pass. I lavori però sono stati sospesi proprio a causa sua, su ordine del presidente della Commissione, Dario Parrini. "Ho ricevuto una comunicazione ufficiale da parte dei questori - ha detto Parrini - sulla presenza in commissione di una senatrice che aveva violato il regolamento sul green pass. In accordo con gli stessi questori ho sospeso la seduta perché non si può lavorare quando viene violato il regolamento su un punto così importante come la sicurezza e la salute. Ora attendo le decisioni dell'ufficio di presidenza, sulle modalità per riprendere i lavori".
Lavori sospesi e senatrice allontanata. Dopo questo caso, maggiore responsabilità per i controllori, perché in Senato non si potrà più entrare senza certificato. Questo è quanto si apprende dal Consiglio di presidenza del Senato, che ha sottolineato le misure valide per accedere a Palazzo Madama e nei palazzi collegati. Si è in attesa di capire se alla senatrice Granato saranno applicate le contromisure per la violazione del decreto green pass. Granata, dalla sua, ha ritenuto legittimo astenersi dall'esibire il green pass e ha detto "Quando sono fuori dal Senato per rispettare tutte le regole cui sono sottoposti anche gli altri cittadini lo esibisco, ma nel luogo deputato alla rappresentanza dei cittadini mi rifiuto di piegarmi a una distorsione del regolamento del Senato, oltretutto derivante da un decreto legge, un atto unilaterale del governo che ancora non è stato convertito in legge e che adesso il Parlamento sta discutendo".
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