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Salvini-Morisi: lo scandalo della droga a Milano oscura la campagna elettorale della Lega

L'accusa del leader del Carroccio: "Complotto a reti unificate all'alba delle elezioni"

29 Settembre 2021

Morisi e Salvini

Fonte: Twitter

Lo scandalo della droga a Milano dell'ex capo della Bestia Luca Morisi, la macchina social del leader della Lega Matteo Salvini, oscura la campagna elettorale a pochi giorni dalle elezioni comunali del 3 e 4 ottobre. Un caso espoloso "non per caso", come accusa Salvini, occupando tutte le prime pagine dei quotidiani.

"Schifezza mediatica che condanna le persone prima dei tribunali"

Interrogato sulle accuse per consumo e detenzione di stupefacenti da parte di Luca Morisi, ex attaché del comparto comunicazione della Lega, Matteo Salvini ha fatto valere le sue ragioni. Non è bastata la ghigliottina mediatica che rimbalza ovunque le parole di Salvini sullo spaccio, sui "venditori di morte" o il "se l'é cercata" parlando della morte di Stefano Cucchi.

Durante la giornata di martedì 28 settembre il leader della Lega è stato impegnato a inseguire il candidato sindaco Luca Bernardo a Milano, mentre a seguire lui c'era uno stuolo di giornalisti che poco voleva sapere del programma elettorale del candidato del Centrodestra. Anzi. Tutti a chiedere un commento sull'arresto di Morisi. E da qui la risposta, granitica, del leader della Lega: "Sono dispiaciuto della schifezza mediatica che condanna le persone prima dei tribunali. Sono vicende personali, non politiche".

Parole che chiariscono la posizione di Salvini a difesa dell'ex collaboratore, che proprio pochi giorni fa ha lasciato il posto di lavoro che ha portato la comunicazione della Lega nel mondo dei social network. "È un attacco gratuito alla Lega a 5 giorni dal voto", ha denunciato Salvini. "Stanno imbastendo un processo politico".

Processo politico a suon di tweet e prime pagine

Fatto sta che lo scandalo della droga associato a uno dei più stretti collaboratori di Matteo Salvini ha sollevato un bel polverone mediatico. Un tam tam che rimbalza tra salotti tv, prime pagine e post sui social, tutti pronti a ricordare a Salvini una cosa sola: che il segretario leghista si è sempre schierato contro lo spaccio e il consumo di droga, con una tolleranza zero che ben emerge dalle sue parole dette negli anni.

"Per me chi vende droga, vende morte. Su questo spero che nessuno abbia dubbi, chi consuma droga sbaglia e va aiutato e curato", ci tiene a precisare Salvini, ribadendo che la sua posizione sul tema non è intaccata da quanto accaduto a Morisi. "Ma tirare in ballo il discorso politico, che non c’entra nulla con il partito, perché lui [Luca Morisi, ndr] risponderà a se stesso e alla sua coscienza"

"Mi dispiace, non per me, ma quando prendono come capri espiatori e vittime sacrificali altre persone", attacca il leader del Carroccio. "Io non faccio politica così. Io non godo dei problemi degli avversari. Li voglio sconfiggere lealmente sui progetti." "Io ho le spalle larghe e non sono un complottista ma il fatto che a reti unificate e a partiti unificati l’unico avversario siano Salvini e la Lega mi dice che siamo sulla strada giusta", conclude.

Luca Morisi è indagato per possesso di droga e per la cessione di sostanze stupefacenti a terzi. Secondo le prime ricostruzioni sembrerebbe che due ragazzi di origine rumena siano stati invitati a un party di lusso presso l'abitazione di Morisi e in quell'occasione l'ex social media manager della Lega avrebbe offerto loro un liquido non ben specificato.

La risposta della pm di Verona: "Non siamo stati noi a diffondere la notizia"

Nel frattempo è arrivata la risposta da parte della procuratrice del tribunale di Verona Angela Barbaglio, che si occupa del caso di Luca Morisi. L'affermazione della procuratrice arriva soprattutto per difendersi dalle accuse di Matteo Salvini, che accusa la Giustizia di aver avviato una campagna diffamatoria contro la Lega. "Trattiamo questo fascicolo come tutti gli altri, ha spiegato al Corriere della Sera. Peraltro si tratta di una storia banale che risale alla scorsa estate. La perquisizione è avvenuta a metà agosto, che motivo avremmo avuto di far uscire adesso la notizia?". 

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