27 Settembre 2021
Tiziano Renzi
Prosegue la saga in tribunale della famiglia dell'ex premier, questa volta dal lato di Tiziano Renzi, oggi rinviato a giudizio. La condanna rimane quella di traffico di influenze, per il quale l'uomo è accusato nel quadro dell'inchiesta sul caso Consip, società del ministero dell’Economia che opera per la gestione degli acquisti di beni e servizi per conto della pubblica amministrazione. Condannato invece a un anno l'ex senatore Denis Verdini, insieme ad altri collaboratori coinvolti nel caso di corruzione.
Tiziano Renzi, padre dell'ex premier e oggi leader di Italia Viva Matteo, ritornerà in tribunale con l'accusa di traffico di influenze illecite nell'ambito di uno dei filoni dell'inchiesta Consip. Il gup di Roma Annalisa Marzano ha rinviato a giudizio per lo stesso reato anche l'ex parlamentare Italo Bocchino e gli imprenditori Carlo Russo e Alfredo Romeo. Per loro l'udienza è stata fissata per il 16 novembre. Renzi senior è stato prosciolto invece dall'accusa di turbativa d'asta e da un altro episodio di traffico di influenze.
"Dopo Genova e Cuneo, ora confidiamo nel dibattimento per l'en plein a Roma", ha affermato l'avvocato Federico Bagattini, avvocato di Tiziano Renzi e coinvolto anche nel caso della moglie. Laura Bovoli è stata assolta dall'accusa di bancarotta fraudolenta lo scorso 15 luglio.
Il processo, tenutosi nella giornata di lunedì 27 settembre, ha portato all'ufficializzazione della maggior parte delle accuse pendenti, tranne per il padre del leader di Italia Viva, ora rimandato a giudizio dal gup. Un anno all'ex senatore Denis Verdini per turbativa d'asta nell'ambito di uno dei filoni dell'inchiesta Consip. L'indagine risale a dicembre del 2016, quando, si scoprì tramite un'inchiesta stampa che l’imprenditore Romeo era indagato dalla procura di Napoli per associazione per delinquere e corruzione, insieme a Marco Gasparri, allora direttore Sourcing Servizi e Utility di Consip.
Anche all'imprenditore Ezio Bigotti e all'ex parlamentare Ignazio Abrignani il gup di Roma ha imputato gli stessi capi d'accusa, con la conseguente detenzione di un anno. Verdini è stato però assolto dall'accusa di concussione così come Bigotti. Nessuno dei tre condannati ha ottenuto l'assoluzione richiesta dal pm Mario Palazzi.
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