10 Agosto 2021
Italiani alle prese con i controlli sui Green pass: a soli quattro giorni dall'entrata in vigore della certificazione verde, sono tante le incomprensioni e i punti che non tornano. Nella confusione si aggiungono dichiarazioni contrastanti, alternate alle bagarre nella politica. Il punto centrale della questione? Chi ha il diritto e il dovere di controllare la corrispondenza tra documenti del certificato, e informazioni contenute nel Green pass.
A poche ore dall'annuncio della ministra degli Affari interni Luciana Lamorgese, che aveva chiarito che gli esercenti non hanno diritto a chiedere i documenti dei clienti, arriva la smentita del Garante della privacy che afferma l'esatto contrario. Un bel grattacapo per i ristoratori, già oberati di lavoro dalla stagione estiva giunta al suo culmine di ferragosto.
Dal Garante della privacy arriva il sì ai ristoratori 'poliziotti'. Lo afferma in una nota uscita nel tardo pomeriggio di martedì 10 agosto, dove si legge: "Le figure autorizzate alla verifica dell'identità personale sono quelle indicate nell'articolo 13 del d.P.C.M. 17 giugno 2021 con le modalità in esso indicate, salvo ulteriori modifiche che dovessero sopravvenire". E precisa: "Tra i soggetti elencati dal Dpcm ci sono anche 'i titolari delle strutture ricettive e dei pubblici esercizi' che possono richiedere agli intestatari della certificazione verde di esibire un documento d'identità".
La risposta arriva in seguito a un quesito avanzato dall'Autorità dalla Regione Piemonte sull'attività di verifica e di identificazione da parte degli esercenti di ristoranti e bar, dove dal 6 agosto è obbligatoria la certificazione verde per usufruire degli spazi interni.
Luciana Lamorgese, al contrario, aveva risposto a questi dubbi affermando che "sono i titolari a dover controllare il lasciapassare, ma non potranno chiedere la carta d’identità ai clienti. I ristoratori non devono fare i poliziotti". In compenso, aveva promesso la ministra, "ci saranno controlli a campione nei locali insieme alla polizia amministrativa".
Nel frattempo, la Polizia si ritrova a gestire altri grattacapi, come i casi di falsificazione dei Green pass online. Ma non solo: iniziano le denunce di chi sta assistendo a un drammatico calo della clientela, come Associazione Parchi permanenti italiani, che parla di un calo del 50% degli ingressi nei parchi divertimento dall'entrata in vigore del green pass.
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