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Funivia Mottarone, il testimone: "Freni bloccati era pratica utilizzata da anni"

La procura di Verbania ha ricevuto i filmati girati da uno svizzero che mostrerebbero che la pratica di bloccare i freni d'emergenza risale al 2014

02 Giugno 2021

Funivia Mottarone, "freni bloccati era pratica utilizzata da anni"

A quanto ha appurato la procura di Verbania, sembrerebbe che la pratica di mettere i forchettoni per bloccare i freni di emergenza della funivia del Mottarone sia stata usata per anni. Lo avrebbero dimostrato alcuni video girati tra il 2014 e il 2018. La procura avrebbe infatti ricevuto i sopracitati filmati, girati da uno svizzero, dai quali emergerebbe l’utilizzo anche in quegli anni dei forchettoni per disattivare i freni di emergenza. Lo conferma il procuratore Olimpia Bossi che chiarisce che al momento preferisce evitare "ogni valutazione".

Funivia Mottarone, "freni bloccati era pratica utilizzata da anni"

La tragedia, andata in scena domenica 23 maggio, ha causato la morte di 14 persone. Le immagini contenute nei video in questione erano state inviate all’emittente tv tedesca Zdf, e la stessa Zdf ha comunicato di averle girate ai pm di Verbania. Ora sarà compito degli inquirenti passare al vaglio le immagini e capire se effettivamente è da sette anni che venivano usati i forchettoni per bloccare il sistema frenante di emergenza.

Nei filmati girati dal videoamatore Michael Meier sono visibili i forchettoni. "Per interessi di tipo tecnico – si legge in una nota della tv tedesca – Meier filmò la funivia del Mottarone tre volte: nel 2014, nel 2016 e nel 2018". Una volta venuto a sapere della tragedia, Maier ha quindi riguardato il materiale dell’epoca. "Mi sono accorto che anche in queste immagini questi forchettoni già si vedono", ha dichiarato. "Già nel 2014 questi forchettoni erano usati con persone a bordo della cabina".

Funivia Mottarone, gip: "Da Tadini accuse poco dettagliate e smentite da altri"

Mentre il gestore della funivia del Mottarone Luigi Nerini e l'ingegnere Enrico Perocchio sono stati carcerati lo scorso sabato notte, Tadini si trova ai domiciliari. "Il pm - dice il gip di Verbania Donatella Banci Buonamici  - fa il suo lavoro bene e io faccio il mio lavoro credo altrettanto onestamente. E il sistema, dovreste ringraziare che il sistema è così, dovete essere felici di vivere in uno Stato dove il sistema fa giustizia o è una garanzia e invece sembra che non siate felici. L’Italia è un Paese democratico" conclude. 

Chi è Luigi (Gigi) Nerini, il gestore della della funivia Stresa Mottarone

Luigi Nerini: 56 anni, imprenditore locale, di Baveno, paese sulla sponda piemontese del Lago Maggiore, ecco chi è il gestore della società che ha in gestione la Funivia del Mottarone. La società si chiama Ferrovie del Mottarone ed è al 100% di proprietà appunto di Luigi, chiamato Gigi da amici e conoscenti Nerini.

Come ha riportato il Corriere della Sera, i bilanci degli ultimi anni hanno segnato risultati molto soddisfacenti con fatturati stabili intorno a 1,7-1,8 milioni (l'ultimo noto è quello del 2019) e utili in crescita da 200mila fino a 440mila euro. I debiti sono complessivamente pari a 2,6 milioni. Almeno fino a ieri, domenica 23 dicembre, giorno della tragedia, le cifre, anche i debiti, risultavano del tutto compatibili con un’azienda che realizza un utile pari a oltre il 20% del fatturato.

Nerini prende un compenso di 96 mila euro dalla sua società e ha in concessione la funivia dal Comune di Stresa fino al 2028, riporta sempre il Corriere della Sera. Il Comune, che eroga un contributo annuo intorno ai 130mila euro, ha incamerato due fideiussioni dall'imprenditore per poco più di 100mila euro. Il numero dei dipendenti, come spesso accade per le aziende che vivono di turismo, cambia di mese in mese. Si va da un massimo di 18 tra maggio e agosto al minimo di 8 a novembre. I turisti pagano 20 euro il biglietto di andata e ritorno

Funivia Mottarone ultime notizie: accertamenti su fune e freni al via

Al via agli accertamenti sulla funivia del Mottarone "finalizzati a capire perché la fune si è rotta" e se "il sistema frenante aveva dei difetti". Lo ha disposto la procura di Verbania che annuncia: "La risposta farà luce su responsabilità concrete".

Gli accertamenti su fune e freni alla funivia Stresa-Mottarone sono stati decisi dal procuratore capo di Verbania Olimpia Bossi che continua a indagare sull'incidente che ha tolto la vita a 14 persone. Ancora da chiarire con il team di consulenti tecnici sono "le modalità di esecuzione degli accertamenti e - annuncia il procuratore - solo dopo farò gli avvisi perché alcuni accertamenti li farò direttamente sul luogo del disastro, ma la maggior parte dopo che sarà rimossa la cabina, operazione non facilissima né rapidissima".

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